Dalla sfida privata all'agorà

Redazione

26-05-2003  

Premessa

L’esperienza del “Gruppo della trasgressione”, formato da alcuni detenuti del carcere di San Vittore e da alcuni studenti di psicologia della Bicocca e i risultati finora conseguiti (convegno sulla sfida, convegni “Luci e ombre”) indicano che

riflettere sui diversi aspetti della trasgressione costituisce uno strumento utile per elaborare il disagio e l'impulso a trasgredire che la persona vive abitualmente negli anni della formazione della propria identità sociale; a maggior ragione, in quelle situazioni familiari e/o in quelle aree sociali nelle quali si esprime in maniera più tumultuosa il conflitto dell'adolescente col mondo adulto e con le istituzioni.

Sappiamo infatti che, a seconda della situazione soggettiva, le regole possono essere vissute dal cittadino in genere e, a maggior ragione, dall'adolescente come uno strumento a supporto della propria voglia di evolversi e a difesa della propria libertà di espressione o, all'incontrario, come un limite intollerabile e arbitrario, utile a garantire solo i diritti di chi ostacola le proprie aspirazioni.


Obiettivi generali

Il progetto “Dalla sfida privata all’agorà” nasce in relazione agli obiettivi generali di:


Obiettivi intermedi

In funzione di tali obiettivi di ordine generale, appare utile:


 

Il bersaglio finale

Un convegno cui il complesso scolastico possa giungere attraverso il lavoro congiunto del personale docente e degli allievi.

Si prevede che il convegno - il cui titolo e i cui ospiti esterni è bene vengano definiti in corso d’opera - possa venire impostato secondo la traccia già collaudata dei convegni “Luci e ombre” di cui esiste ampia documentazione sul sito.

Affinché il convegno risulti motivante per tutti gli allievi è infatti previsto che nel corso dell’anno scolastico vengano effettuati diversi passaggi di avvicinamento al momento finale, tappe nelle quali gli allievi saranno chiamati a


Tempi e Metodologia

Prima fase: inizio dell’anno scolastico

All’inizio dell’anno scolastico verranno proposti al corpo docente una ventina di titoli di possibili temi in classe; fra questi il personale docente selezionerà una rosa di circa 8 titoli; fra questi ultimi ciascun docente potrà scegliere quei 3/4 che preferirà proporre alla sua classe e su cui ogni allievo potrà sviluppare le proprie riflessioni.

Tutti i titoli riproporranno gli argomenti di cui il gruppo di lavoro di detenuti e studenti si è occupato nell’ultimo anno: la sfida; la trasgressione; l’imperfezione; la problematica delle scelte; il muro come esperienza di confine e di superamento; la maschera: strumento per nascondersi e/o presentarsi; il rapporto con le regole e con i codici espressivi; la responsabilità e il rapporto con l’altro; la relazione fra il tiranno che opprime e l’artista che trova il modo per superarne l’oppressione; l’idea, la ricerca e gli strumenti della e per la libertà.

 

Seconda fase: Ottobre – Gennaio

Su tali argomenti, potranno essere tenute –compatibilmente con i tempi e i programmi didattici dell’istituto scolastico- delle lezioni/presentazioni dei lavori già svolti dal gruppo, per aiutare gli allievi ad entrare in sintonia con le problematiche suddette (adeguatamente formulate per l’età degli allievi).

Tali presentazioni potranno essere tenute da alcuni degli studenti (cosa che si intuisce possa motivare ulteriormente gli allievi), e presenziate –se la cosa risulta compatibile con le prospettive dell’Istituto scolastico e se i detenuti verranno autorizzati dai magistrati competenti- da alcuni membri interni del gruppo della trasgressione.

 

 

Terza fase: Novembre - Febbraio

Temi in classe su uno dei 3/4 titoli selezionati dall’insegnante.

Ciascun titolo potrà essere corredato, esemplificativamente, da uno scritto di un detenuto o di uno studente, che potrà essere selezionato in collaborazione col personale docente fra i numerosi documenti presenti sul sito.

Il giorno del tema in classe saranno presenti in aula due studenti del gruppo, che possano essere facilmente consultabili dagli allievi e che potranno aiutare l’insegnante a orientare il lavoro e incoraggiare gli studenti a dare libera espressione ai loro pensieri.

 

Quarta fase: Dicembre - Febbraio

Lettura e valutazione dei temi da parte degli insegnanti e da parte del gruppo studenti, per identificare le problematiche più sentite e i testi più utili da proporre per 2/3 incontri di approssimazione al convegno finale.

 

Quinta fase: Febbraio –Aprile

Ammesso che i tempi del programma didattico lo consentano, uno o due mini-convegni senza relatori esterni, nel corso dei quali gli studenti del complesso scolastico, in presenza degli studenti e di detenuti (con le clausole di cui sopra) del gruppo della trasgressione, presenteranno gli scritti selezionati e si confronteranno una prima volta con la difficoltà di esporre pubblicamente il proprio pensiero e di rappresentare quello dei compagni.

Nel corso di tali incontri potranno essere messi ulteriormente a fuoco gli interessi, le aree di inquietudine degli allievi e, nel contempo, si moltiplicheranno naturalmente le occasioni di contatto, di scambio e di collaborazione fra allievi e insegnati.

Compatibilmente con le esigenze dell’istituto, in tali occasioni potranno essere invitati i genitori degli allievi.

In tale fase sarà anche possibile effettuare una prima valutazione dell’andamento dei lavori e del grado di partecipazione e soddisfazione da parte degli interessati.

 

Sesta fase: fine Aprile

Sulla base di quanto emerso fino a quel punto, verranno definiti i temi centrali del convegno conclusivo e i possibili relatori esterni (che verranno cercati fra le persone con le quali esiste già una collaudata collaborazione: il dott. Luigi Pagano, direttore del carcere di San Vittore; Franco Bomprezzi, giornalista già ospite di un convegno “Luci e Ombre”, docenti nel campo dell’arte; il prof. Antonio Aloni, docente di lettere all’università di Torino e già ospite del convegno sulla sfida, ecc.).



Fase conclusiva: Il convegno di fine maggio

In una sede da designata dall’Istituto scolastico, si prevede un convegno di una giornata, nel corso della quale e in presenza di ospiti esterni (cittadini comuni e personalità locali) verranno:


Per Il Gruppo della Trasgressione
Angelo Aparo

 

 



Alcuni temi del Gruppo della Trasgressione

La trasgressione

Trasgressione.net
Colgo nella trasgressione un impulso polivalente, un movimento spesso scomposto e disarmonico, da un ambiente sentito opprimente e inospitale verso un'area dai confini ancora incerti. Tale movimento rimane a volte una sequenza di sussulti scoordinati e sterili, che non liberano dall'oppressione chi li vive e che spesso investono vittime innocenti. Altre volte la trasgressione può dare esito alla costruzione di nuovi spazi, alla definizione di nuove regole entro cui inaugurare più fecondi equilibri.

Prova a confrontare la considerazione appena letta con quanto hai acquisito finora dai tuoi studi o dalle tue esperienze personali.

 

La trasgressione

Poca chance
La delinquenza aumenta laddove si ha minore possibilità di lavoro, di istruzione, dove non si trova alcun significato alla propria vita, dove esiste l'incapacità di esprimere i propri bisogni, l'incapacità di poter cambiare se stessi.
Una molla per il delinquente è quella sensazione di essere insignificanti e senza valore, avere una stima di sé così scarsa da percepire se stessi solo nel momento in cui si è violenti. Un bambino ferito, picchiato o semplicemente poco considerato sarà incline a comportarsi in modo violento: ogni volta che una situazione gli ricorderà la brutalità della propria infanzia si risveglieranno in lui quei sentimenti di paura e impotenza.
Si avvertirà un forte bisogno di essere riconosciuti, a volte si riesce a gridare il proprio bisogno di aiuto, altre volte si allontana la sensazione della propria impotenza con qualsiasi mezzo utile.

 

 

La sfida

Introduzione al Convegno sulla sfida
La sfida riguarda in realtà noi tutti. Ogni essere umano identifica di volta in volta gli ostacoli e le prove in cui cimentarsi. Questo vale per lo sportivo come per il disabile; per chi commette un reato come per lo scienziato, per l'adolescente e per l'uomo maturo. Cambia ogni volta la proporzione fra la voglia di rinnovarsi e quella di confermarsi; rimangono sempre i limiti che la nostra imperfezione ci consegna per giocare ciascuno la propria partita.
Oggi, stiamo aprendo il confronto sulla sfida fra esponenti di diverse discipline per conoscere le mete, le difficoltà, gli ideali e, perché no, i cavalieri che nei diversi campi del sapere e dell'esperienza umana disegnano la sfida.
Conoscendo le due parti che si contendono il primato nelle diverse sfide possibili, impariamo come alimentare un confronto costruttivo fra i due avversari, come concedere a ciascuno di loro un proprio gioco, forse come aiutarli a giocare la stessa partita.

 

 

La sfida

Il mio cocktail
"Il sogno che avevo da bambino era correre in pista con la moto come fa adesso Valentino Rossi, invece quello da adolescente era innamorarmi di una ragazza molto bella, avere un figlio che assomigliasse a tutti e due e vivere come succede alla fine della maggior parte delle favole, “felici e contenti”.
Questi due sogni del passato sono riuscito a realizzarli, ma non totalmente... la moto sono riuscito ad averla senza tanti sforzi, solo che invece di correre come sognavo mi sono ritrovato a correre come un pazzo per le strade, mettendo a repentaglio la mia vita e quella degli altri, solo per provare un po’ d’adrenalina."

Questo scritto racconta della nostalgia di un primo sogno naufragato. Cosa i tuoi sogni hanno in comune con quelli di chi i propri sogni di libertà e di indipendenza li ha frantumati contro la libertà degli altri? Quali sono, secondo te, gli strumenti utili per riuscire a dare concretezza ai propri sogni? In che modo è possibile recuperare i propri sogni abortiti?

 

La sfida

Il battito
Io cercavo l’adrenalina quando cercavo di tenere lontano i problemi che vi erano all’interno del mio quadrato: ricordo che le sensazioni che provavo in quei momenti erano belle, riuscivo ad allontanare i miei problemi e mi divertivo come un matto, però, quando tutto finiva, mi trovavo con un pugno di mosche in mano e mi rendevo conto che rimandavo i problemi che oggi sono costretto ad affrontare, senza contare che ho anche rischiato di cadere e farmi male.
Una cosa che mi fa provare le stesse sensazioni è anche il parlare con una persona dalla quale sono molto attratto e la cosa mi piace, perché non corro rischi, non sono in bilico tra la vita e la morte e non faccio male a nessuno.

Lo scritto parla del rapporto fra la sensazione di oppressione e la ricerca di eccitazione; fra l'insofferenza, la rabbia, la depressione che a volte si provano in risposta ai propri limiti e la ricerca di esperienze forti, quelle esperienze che danno la sensazione della sfida temeraria, del pericolo, dello sconfinamento.
Secondo te, quali sono le motivazioni che spingono un individuo a ricercare quella “scarica che insieme fa paura e dà energia”? Quali le condizioni ambientali e soggettive per cui la ricerca di quello stato può portare ad evolversi piuttosto che a trasformarsi in ricerca del pericolo, ad alimentare la voglia di costruire o di distruggere? Per quali ragioni a volte si eccede anche quando una situazione non è piacevole?

 

Limiti e risorse

La sfida
"Sfida è trasformare il limite in risorsa, è sparigliare il destino. Sfida è accettare se stessi, vedere la propria bellezza anche nella propria disabilità."

Il limite con cui dovremmo confrontarci è innanzitutto quello che si annida nella nostra mente. La sensazione di essere oppressi dai limiti convenzionali imposti dalla società diventa a volte intensa e dolorosa. Per evolversi secondo le proprie aspirazioni, tale sensazione può spingere la persona a commettere degli errori o a tradire se stesso, nel tentativo di liberarsi dal conformismo o di raggiungere i modelli che vanno per la maggiore.
La coscienza del limite può essere uno strumento per sperimentare diverse possibilità di crescita. Quali sono i limiti sociali, culturali o familiari che senti in modo più forte? Quali possono essere i mezzi per trasformare questi limiti in risorse?

 

Limiti e risorse

Non era questo il primo sogno
Buoni e cattivi, criminali, bambini, professionisti, persone che costruiscono e persone che distruggono inseguono un sogno; alcuni individui sentono di avere gli strumenti per accudire il proprio sogno e portarlo avanti, mentre altri non sono in grado di reperire tali strumenti oppure li perdono lungo la strada. Avere un sogno non basta, occorre anche saper tollerare le frustrazioni e occorre che si sappiano e si possano reperire nella realtà gli strumenti per non dare subito per persa la partita del sogno.
Nel carcere possiamo rintracciare degli esempi di sogni abortiti che possono dirci qualcosa su noi stessi e stimolarci ad avere cura dei nostri sogni.

 

 

Limiti e risorse

Sogni miei
Sogni miei,
vi raccoglierò nel mio unico sacco
Rattoppato qua e là col filo della speranza
pieno sorprese e voglia di farcela.

Salirò sulla nave, cavalcherò le onde dell’universo,
svuoterò i miei sogni in mezzo alle stelle non cadenti
Li comporrò insieme ai sognatori veri e a quelli falsi.

La dimensione del sogno riveste un’importanza fondamentale nella vita di tutti.
Ad essa facciamo riferimento ogni volta che prendiamo delle decisioni e dialoghiamo con i nostri sentimenti. A volte i sogni generano desideri e portano ad imboccare una strada piuttosto che un’altra o a porsi degli obiettivi; altre volte il sogno non realizzato degenera in un percorso di sofferenza e di paura.
Tuttavia non si può rinunciare a coltivare dei sogni, nemmeno nei momenti in cui ci sentiamo assolutamente impossibilitati a realizzarli. Quali sono i tuoi sogni e come ti relazioni ad essi? Ti capita di provare a rapportarti ai sogni degli altri?

 

 

Il muro

Superare il muro
L'uomo sente l'irresistibile impulso d'oltrepassare i muri, in particolar modo quando questi risultano imposti dall'esterno: i "no" dei genitori sono trampolini di lancio per le sfide adolescenziali; i record nello sport sono il motore per dare di più, per superarsi; la scoperta dell'America nasce dal rigetto di un limite materiale, culturale e "tecnologico" che era imposto dalla società del tempo. Cristoforo Colombo non si sottomette alla cultura del tempo, ed anzi rigetta i limiti conoscitivi nei quali era costretto a vivere.

 

Il muro

Barriere
Cos'è il carcere nella mente di tutti? Muro, separazione.
Ma già l'essere umano è il luogo della separazione, del conflitto.
L'essere umano ha nelle mura del carcere una metafora della sua natura; ma allo stesso tempo, è anche il luogo dove pulsa una spinta perenne a superare le barriere difensive che egli pone a se stesso; l'uomo, nonostante luogo di una separazione mirata a difenderlo da se stesso e dagli altri, è anche il luogo dell'invenzione di mille collegamenti possibili fra le parti separate.
Il carcere, allora, oltre che metafora della separazione, può anche diventare esperienza del valico, del superamento del confine; e giocare, in tal modo, un ruolo propulsivo anche per il comune cittadino.

 

Il muro

57 passi
Questa poesia è stata scritta da un detenuto del carcere di San Vittore che si è trovato a riflettere sul rapporto che lui vive con le mura carcerarie che lo circondano. Il mondo è pieno di muri che hanno, in base al contesto, funzioni e finalità differenti. Ognuno può avere anche dentro di sé dei muri che separano le differenti parti di cui è costituito. Quante funzioni pensi possa avere un muro? Quanti tipi di muri esistono intorno a te? E dentro di te?

 

Il muro

Al di là del muro
La società da noi si aspetta che non torniamo a commettere reati; pensa ad una risocializzazione del condannato, ma nemmeno noi vogliamo tornare in carcere.
Mentre paga il proprio debito con la giustizia, il detenuto resta un uomo che, come tutti, ha bisogno di comunicare: una delle nostre aspettative è realizzare delle cose insieme perché voi cittadini possiate riconoscervi in noi.

 

 

La libertà

Regole e libertà
A seconda della situazione soggettiva, le regole possono essere vissute dal cittadino in genere e, a maggior ragione, dall'adolescente come uno strumento a supporto della propria voglia di evolversi e a difesa della propria libertà di espressione o, all'incontrario, come un limite intollerabile e arbitrario, utile a garantire solo i diritti di chi ostacola le proprie aspirazioni.

 

 

La libertà

La Libertà
Mi sono fermato ad osservare dentro di me; oggi vivo una strana esperienza di libertà, mi sento in viaggio verso una meta che ho sempre desiderato, libero dalle azioni che il corpo e la mente hanno sempre dovuto fare, libero dal mio pensiero forzato di prima, libero di chiedermi cosa desidero pur rimanendo dentro ai limiti che vivo: il carcere, la vita stessa.
Ho vissuto nascosto dietro ad alibi ed illusioni, schiavo di me stesso, padrone delle chiavi sbagliate, servo delle mie paure, prigioniero di quello che sono.
Ora mi sento finalmente libero di domandarmi cosa voglio, libero di sbagliare senza il pericolo di dovermi poi punire ulteriormente, perché oltre alle condanne che ho subito ne ho aggiunte di mie, tradendo i miei stessi desideri, diventando io stesso tortuoso, a volte incapace di mediare il dialogo fra miei stessi colori, costringendomi a vivere come un fuggiasco e dando origine a confusioni e insicurezze.

 

 

Il tiranno, l'artista, la compagna feconda

Il tiranno
Questo scritto parla della figura del tiranno; un personaggio a cui ognuno di noi dà un volto e un potere diverso in base ai desideri che ha, alle spinte che lo muovono e agli ostacoli che si collocano tra l’artista che è in noi e il mondo. La poesia termina con la possibilità di superare le barriere che il tiranno ci ha imposto. Come è possibile questo? Quali strumenti una persona ha per fronteggiare questa figura?

 

 

Le maschere

Le maschere
La maschera può diventare uno strumento al servizio della creatività. Se media la propria disposizione a mettersi in gioco, la maschera ha una funzione propulsiva e di crescita; se invece diventa una barriera che blocca la creatività e la comunicazione con gli altri, diventa semplicemente un muro colorato, ma anonimo

 

 

Le maschere

Il paradosso della maschera
Per far sì che non sia la maschera il centro dell'attenzione deve essere l'attore a caratterizzarla dandole forma, espressione e sostanza.”
La maschera è uno strumento che ognuno, in base all’età e al proprio mondo interiore, può usare per gli scopi più diversi; nascondersi, fingere, giocare, imitare. Secondo te quante funzioni può avere una maschera? Come ti rapporti ad essa?

 

 

Le maschere

Dialogo tra maschere
Nella mia vita sono sempre vissute separate due parti di me stessa. Una trasparente, con tanta voglia di vivere, costruire, imparare, l'altra oscura, distruttiva, con tanta rabbia dentro, sempre vicina ad esplodere fragorosamente.
Entrando in carcere, ho compreso che queste due parti di me stessa potevano parlarsi. Quando sono dentro non ho paura di essere troppo buona o troppo cattiva, perché sono sia l'una che l'altra e l'una non esclude l'altra.
Le voci di dentro, quando dimenticano le altre o temono di non potersi coordinare con le altre, assordano; ma quando ascoltano quello che viene dalle altre voci, anche da quelle più turbolente, lavorando, possono diventare un coro.

 

 

La creatività

La creatività
La creatività è sempre trasgressiva; essa nasce quando lo sguardo umano si libera dai confini concettuali cui si è abituati. L'intervento creativo è trasgressivo in quanto propone una nuova lettura della realtà, ne evidenzia aspetti prima trascurati, introduce un nesso tra elementi prima scollegati.

La creazione divina partorisce il mondo dal nulla, la creazione umana costruisce ponti per consentire il dialogo fra elementi della realtà che allo sguardo comune appaiono troppo distanti per comunicare tra loro.

Il godimento estetico, morale, scientifico e la commozione che spesso l'atto creativo suscita derivano dalla nuova possibilità di abbracciare con un solo colpo d'occhio parti della realtà che prima occorreva guardare in più riprese, dalla gioia di veder giocare insieme elementi che sembravano parlare lingue incompatibili.

 

 

Il caso e le scelte

Il gatto

Nella vita di noi tutti la scelta e il caso si intrecciano di continuo. Alcuni pensano che ciascuno di noi ha un proprio destino, altri che nulla accade per caso. Prova a organizzare in modo organico le tue riflessioni partendo dallo scritto dell'autore.

 

Confronto rapinatori rapinati

"Ero in macchina con mio cugino quando cinque banditi ci hanno fermato per rapinarci.
Dopo essersi impossessati dei nostri soldi sono scappati via, ma sono riuscito a vedere il colore della loro macchina e li abbiamo inseguiti. Quando li abbiamo raggiunti, mi sono affiancato alla loro macchina e li ho fatti fermare. Li ho minacciati con un’arma, mi sono fatto ridare i miei soldi e anche i loro. Mi hanno detto che avevano bisogno di soldi per andare a dormire in albergo, gliene ho restituiti un po’ e me ne sono andato"

Questo è il racconto di un sogno che abbiamo tutti noi di riprenderci ciò che ci è stato tolto oppure è il racconto di un’esperienza reale di una persona che si è trasformata da rapinato in rapinatore? Entrambe le cose! E’ il racconto di una persona poi finita in carcere e la realizzazione di un sogno a occhi aperti.
Si sviluppino alcune riflessioni al riguardo cercando di evidenziare i sentimenti e le motivazioni che possono spingere un individuo ad abusare del proprio potere sull’altro; si provi a recuperare i sentimenti del rapinato e del rapinatore e facendo riferimento a sogni e situazioni reali in cui noi siamo stati a volte vittime, altre carnefici di noi stessi o degli altri.

 

 

Confronto Genitori e figli

Mio padre, L'orologio a pendolo

Il rapporto con il padre è spesso problematico e, per i figli, la sua evoluzione diviene determinante nell’affacciarsi sul mondo come persone adulte.
Quali sono per te le opere significative sul rapporto tra padre e figli nella letteratura, nel cinema, nell’arte in genere? Partendo dalla tua esperienza, prova a fare delle considerazioni su ciò che di costruttivo e distruttivo può prendere corpo nella relazione tra un padre e i suoi figli.

 

 

Per gli scritti letti durante l’incontro in carcere con gli studenti

Scegli e commenta uno dei seguenti scritti. Cosa ti evoca? Cosa, secondo te, l’autore vuole comunicare? Quali sono gli elementi principali sottolineati? Vengono evidenziati dei limiti e delle difficoltà? Quali sono o potrebbero essere gli strumenti e le condizioni utili per superarli? Scrivi le tue riflessioni rintracciando analogie e differenze con esperienze e vissuti personali.