Raptus, Sfida, Categorie ontologiche,
Compagna Feconda, Rotary!

Dino Duchini

17-02-2004  

Questi titoli…altri ancora, passano dalla mia mente.
La sensazione è di felicità, mi sento come un “paziente orologiaio” che guarda l’ultimo gioiello, i pezzi che lo compongono, e fra questi, quelli che sa di avere costruito lui. Sono andato a rileggermi uno dei miei primi scritti: “Pizza con germogli”, quello che è accaduto, che sta accadendo… che mi auguro continuerà ad accadere, è quello che dentro di me desideravo!

Ripenso ai volti, ai temi… al nostro viaggio sino ad oggi, mi sento ricco, rendendomi conto di come voglio diventare ancora più ricco, non sono sazio… non ancora!

Oggi è stata una riunione piena e preziosa, “Il Conte di Montecristo”… lo spessore dell’intervento di Armando, la partecipazione di tutti noi, la nostra ospite Professoressa Tirelli, magnifico esempio di integrazione immediata!

Ho letto di Borasio sul sito, le perplessità di uno studente, il modo in cui ha sentito la sua integrazione al gruppo… sono d’accordo con Aparo, credo che Borasio stesso si consideri né più né meno che uno del gruppo! Penso, anzi, che lui pretenda di essere trattato come uno del gruppo, in quanto nel nostro gruppo non conta né la ricchezza, né il potere. Proprio perché è una persona ricca di esperienza e capacità acquisite, lui sa che tutti noi al gruppo abbiamo diritto di stare in parità!

Certo i suoi interventi sono difficili da contrastare, ma all’interno di una dialettica corretta è anche questa una strada che arricchisce e non credo che nessuno di noi, pur apprezzando il suo contributo, sia disposto ad assumere passivamente i contenuti, se non li considerasse condivisibili. Penso che i suoi interventi non calino dall’alto, e se così si percepiscono è solo perché non ci si sente proprietari degli argomenti di cui si tratta. Ben vengano altri Borasio, non perché siamo andati al “Rotary”, ma perché il confronto arricchisce.

Oggi il documento di Fabio ha dato ulteriori conferme al nostro sentire; sono conferme importanti perché a volte quando si è dentro le situazioni può risultare difficile leggere il momento che si sta vivendo. Il suo documento suona al mio orecchio come contestualizzazione e rilancio per il futuro e vi leggo la necessità di alzare ulteriormente l’impegno sul nostro lavoro.