Commenti dopo l'incontro a Bisuschio (VA)

Allievi Bisuschio

21-01-2009 Verbale incontro
 

Abbiamo estrapolato dagli scritti dei nostri alunni alcuni commenti relativi all’incontro del 13/01/09 presso l’ISIS di Bisuschio, riportando i passaggi più significativi. Leggendol, si coglie un giudizio pienamente positivo dell’esperienza, ma soprattutto una piena presa di coscienza nel sentirsi protagonisti del percorso.   

Rita Oliverio - Paola Mellace

 

… se non fossero stati scortati da una decina di spallati poliziotti sembravano persone normalissime: se anche voi, come me, ve li siete immaginati come una sorta di “mostri”, sappiate che non è così, anzi un po’ fanno anche tenerezza. Vito Cattaneo mi ha colpito molto per la sincerità e la schiettezza con cui ha affrontato l’argomento…

Abbiamo trattato vari argomenti: il senso di appartenenza, l’essere autorità di se stessi, cosa ci porta a scegliere una strada anziché un’altra, come auto-controllarsi. E’ colpa di un gruppo se si sbaglia? Dell’educazione? Della scuola?

Forse è facile parlare di questo a 19 anni, con una vita ed una famiglia felice. Io credo, comunque, che l’individuo, in quanto essere intelligente, sia dotato della capacità di distinguere e di selezionare il gruppo e ciò che vuole essere, senza far finta di non sapere a cosa va incontro. La scuola, la famiglia e l’educazione in generale sono quel tesoro che dobbiamo tenerci stretto per poi poter prendere la strada migliore…

Chiara Simonelli 5^D

 

 

All’inizio è stato un incontro pesante, perché non riuscivo a trovare un collegamento tra assumersi responsabilità e provarne piacere… mi è stato spiegato che i detenuti tengono molto a questi incontri… mi ha fatto sentire in qualche modo importante. Mi sono sentita solidale con Vito e con i ragazzi che sono in comunità, un po’ meno con gli altri, forse perché un po’ schivi, perché non si sono aperti abbastanza affinché io potessi capire i loro sentimenti (anche se non è difficile intuirli).

Stefania Arpini 5^E

 

 

Può essere piacevole essere responsabili? Cosa s’intende davvero per responsabilità? Questi sono state le domande centrali nella giornata di martedì 13 gennaio. Si è potuto notare come, da persona a persona, la parola “responsabilità” cambiava completamente significato e importanza… c’era chi sosteneva che con la responsabilità ci si può sentire più grandi; chi riteneva che, grazie alla responsabilità, si può ottenere la propria libertà…

Io sostengo che essere responsabili significa semplicemente “saper vivere”. Non importa l’età, per me anche un bimbo, quando fa qualcosa di sbagliato è responsabile del fatto che sta facendo arrabbiare la mamma; così, comincia ad imparare che quella cosa non si fa e la volta successiva sarà responsabile.

Grazie a questa giornata mi è stato facile riflettere su alcuni argomenti che, da sola e senza ispirazione, non avrei mai pensato di affrontare. Ho capito quanto è influenzabile l’animo umano: la famiglia, la società, la salute, la situazione economica, le possibilità personali e le proprie aspettative sono tutti ingredienti che, se combinati nel modo sbagliato, se trascurati o dimenticati, spingono l’uomo a scelte che, solo dopo, ci si accorge essere quelle sbagliate.

Penso di dover ancora imparare molto, dovrò farlo da sola, con l’esperienza, con i fatti, crescendo, ma sono sicura che un pezzo di strada l’ho già percorsa con l’aiuto del progetto “legalità e responsabilità".

Diana Sidoti 5^D

 

 

Il discorso riguardante il piacere della responsabilità mi ha permesso di comprendere quanto sia gratificante raggiungere un obiettivo prendendosi le proprie responsabilità.

Vorrei soffermarmi sul lato umano, su ciò che queste persone mi hanno trasmesso dai brevi interventi, dalle loro espressioni, dalle loro parole… mi ha colpito in particolar modo l’intervento di Vito… sembrava molto amareggiato dal fatto che un suo sbaglio abbia condizionato la vita di altre persone… l’impressione che mi ha dato è di grande rabbia nei suoi stessi confronti

Greta Consoli 5^E

 

 

Ho trovato questo progetto molto interessante e coinvolgente, rispetto alle iniziative che offre generalmente la scuola. Questo lavoro permette di avvicinarsi ad una realtà che, purtroppo, è oggetto di moltissimi fraintendimenti. E’ nel pensiero comune che una persona in carcere non possa più essere considerata tale ma, al contrario, una sorta di mostro; è evidente che ha compiuto qualcosa di grave se si trova lì, ma la cosa importante è capire. Questo progetto mi sta aprendo gli occhi su diverse realtà, sui diversi problemi e mi suscita sensazione diverse.

Giorgia Galli 5^D

 

 

Fin dal primo istante in cui ho visto lo psicologo (Aparo) mi ha suscitato antipatia; l’ho trovato un po’ troppo sfacciato… io so di non essere troppo attento nell’ascoltare gli altri, però mi è risultato davvero difficile stare dietro ai suoi discorsi… mi è sembrato che facesse domande complicate. Non mi è piaciuto quando ha fatto parlare alcune persone che non avevano alcuna intenzione di farlo… ho apprezzato molto, invece, le testimonianze degli ex detenuti… ho potuto notare lo sguardo, a volte, triste del ragazzo tossicodipendente… mi sono piaciuti gli interventi delle ragazze del “Gruppo della Trasgressione”…

Alessandro Oliveri 5^D

 

 

Assumersi le proprie responsabilità è fondamentale. Ognuno di noi dovrebbe svolgere un ruolo di autorità necessario per regolare se stessi e per fare le giuste scelte. L’incontro è stato coinvolgente, anche perché c’è stato un grande interesse da parte nostra per un tema che non è la classica lezione …

Lara Cerutti 5^D

 

 

Per me essere responsabile significa avere autocontrollo e avere la capacità di porsi dei limiti, limiti che portano a maggiore indipendenza e libertà, quindi a vivere momenti felici. La giornata mi ha aiutato a capire quanto sia importante nella quotidianità riflettere prima di agire, perché ogni azione ha una conseguenza… è molto importante imparare ad ascoltare gli altri …

Laura Plebani 5^D

 

 

L’incontro di martedì 13 mi ha lasciato un segno. Incisiva è stata l’affermazione di Silvia quando ha detto che con “il giro lungo” si possono vedere meglio i paesaggi… mi è piaciuta molto la sua affermazione… Particolare interesse l’ho provato nei confronti di Beppe… il suo comportamento era quello di una persona che, nonostante l’agitazione e la difficoltà di parlare, ha trovato il coraggio di esprimere le sue sensazioni con voce tremante…

Daniela Kastratovic 5^E

 

 

… insomma scegliere il “giro lungo” per raggiungere il nostro obiettivo significa tenere conto delle nostre esigenze, ma anche delle persone che incontriamo sulla nostra strada. Scegliere il "giro corto" significa mettere al centro il nostro piacere immediato dimenticando il resto. E questo spesso porta a sbagliare…

Credo che questa iniziativa debba estendersi soprattutto alle classi prime. I ragazzi che si trovano in prima superiore hanno 14/15 anni, un’età molto particolare, non hanno la capacità, la chiarezza per fare scelte giuste. Un’iniziativa simile, li può aiutare a capire, a ragionare sulle proprie decisioni.

Dalla testimonianza di Vito, uno dei detenuti, si capisce che si inizia a commettere errori in età adolescenziale e, andando avanti, si arriva a compiere sbagli più gravi. Anche in un testo scritto da Mario si percepisce la stessa cosa… ragazzi di 15 anni che vogliono sembrare grandi e imitano gli atteggiamenti da bullo. Mario scrive che gli ingredienti per essere bullo sono: l’egoismo, il narcisismo e l’ignoranza…

Griselda Cuka 5^D

 

 

In particolare mi è rimasta impressa una frase di un detenuto, diceva che questi incontri sono utili per noi, ma soprattutto noi aiutiamo loro: è bello sapere che, in qualche modo, contribuiamo ad aiutarli…

Marta Corà  5^E

 

 

L’incontro di martedì è stato diverso, ma sicuramente meglio di come me lo aspettavo; le cose di cui abbiamo parlato mi hanno interessato molto. Nessuno sa se le scelte che farà porteranno necessariamente a qualcosa di buono, ma crescendo s’impara che è sempre meglio riflettere prima di agire. So che gli errori esistono, ma da questo incontro ho capito che, con la forza di volontà, si può migliorare. Questo lavoro mi sembra utile per far capire a noi ragazzi le difficoltà che potremmo incontrare nella nostra vita.

In questi giorni ho pensato molto all’incontro… ne sono stata colpita soprattutto perché ho ascoltato e capito ragionamenti di persone molto lontane dalla mia realtà. E’ stato un momento utile per noi, ma spero lo sia stato anche per le persone che abbiamo incontrato (come hanno detto alcuni di loro). Spero davvero che noi abbiamo potuto contribuire a dare loro la forza per affrontare il “giro lungo” che hanno scelto di percorrere….

Marta Grillo 5^ E