RimuginIo

Giovanni Mentasti

25-10-2003  

a volte
mi torna in mente
una vecchia situazione che non mi va giù
o un torto subìto rimasto latente

che subito si ravviva e si evoca in
un avversario immaginario a cui rispondere a tono

riscaldo la faccenda con foga e coerenza
lascio che si accenda di lucida evidenza
gli dico tutto ciò che si merita
e gliene dico e gliene dico
continue ultime parole senza sosta
un’incredibile convinta determinata
violenza senza contatto addirittura
piena di ragione

finché con improvviso stupore
mi accorgo ad alta voce
d’aver parlato da solo
mi ritrovo che teatralmente sogghigno
uno sguardo maligno che a se stesso mente
né per dimenticare né per ricordare

e al nemico non porgo
nemmeno il rispetto
di una vera risposta
stupìto che non lo immagino
capace di parlare
simulacro ideale inerme e irreale

e mi rendo conto che questa facile vittoria
di un retorico monologo con nessun ascoltatore
alimenta soltanto il contorno d’amianto
in cui brucia l’odio
al ricordo di quel volto
che altro non è che parte di me