E se il cielo fosse blu

Marta Sala

30-10-2003  

e al nemico non porgo
nemmeno il rispetto
di una vera risposta

...perchè è più facile tenermi tutto dentro, non c'è bisogno del confronto, quel confronto che a volte fa paura e che il più delle volte mi blocca, facendomi rimanere come una statua di sale e che poi mi porta magicamente nel mio mondo, nella mia stanza, in ciò che so fare bene... per cui non mi sento perdente in partenza...


finché con improvviso stupore
mi accorgo ad alta voce
d'aver parlato da solo

... a volte invece succede anche di peggio: sfogo la mia rabbia, il mio risentimento verso chi non c'entra niente, verso chi ha la sola colpa di essersi imbattuto in me. Così la paura di fare ancora più male ad un bersaglio facile ma innocente mi fa scappare di nuovo...

Nella mia testa vive un mondo parallelo in cui io sono brava e gli altri cattivi...

A mente fredda però capisco che il torto non può essere da una parte sola; gli altri agiscono in risposta al mio modo di fare... così come io mi comporto in relazione a come mi fanno sentire gli altri...

Però è difficile ammettere di aver sbagliato, di aver creduto in qualcosa di errato...

Ancora più arduo è cominciare a intaccare quel castello che mi sono costruita intorno, nel quale mi sono arroccata... dove mi sento protetta. La paura di smantellarlo mi blocca ancora una volta... è il terrore che mi cada addosso... che mi sotterri.

E se sotto a quelle macerie muoio?

E se invece fuori di quel castello ci fosse il sole?
Se il prato fosse più verde di quello che vedo sbirciando fuori da questa piccola finestra col vetro -mi sono da poco accorta- opaco e un po' annerito?

E se fuori potessi finalmente correre come non mi sono mai concessa di fare?
Se potessi permettermi di sbagliare senza la paura che la punizione sia il vuoto, la solitudine, l'indifferenza?

E se il cielo fosse blu, di un blu mai visto prima?