Un uomo libero

Giuseppe Liuni

11-10-2009


Il mio nome è Giuseppe, il mio progetto è tornare un uomo libero.

Nei primi tempi in cui frequentavo il Gruppo della Trasgressione, mi colpì una poesia che venne letta durante un incontro con degli studenti. Già quella volta l’avevo sentita molto veritiera, si intitolava La scusa. Sì, amici miei, noi siamo specialisti nel trovare scuse con riferimenti alla nostra infanzia, alla società, alle istituzioni, alla compagnia… l’importante è che la colpa non ricada mai su di noi. Leggo degli scritti in cui nessuno si assume le vere responsabilità, o almeno, non integralmente.

Ultimamente vengono arrestate molte persone per spaccio di stupefacenti. Quasi tutti ricorrono alla stessa scusa: “lo facevo per drogarmi”. Altri affermano che rapinavano per lo stesso motivo. Chi vende droga si nasconde dietro la scusa che sarebbero i compratori a cercarla, senza nessuna costrizione.

Io ho 52 anni e quando iniziai a commettere reati lo feci per gioco; se qualcuno mi avesse mai detto che un giorno avrei venduto droga gli avrei riso in faccia. Col passare del tempo i reati aumentavano di gravità. Dai piccoli furti passai alle rapine alle banche e alle oreficerie

A quell’epoca si usavano armi vere, i conflitti a fuoco erano più numerosi di oggi e spesso qualcuno moriva. Ci sentivamo invincibili e nulla ci spaventava. Almeno così pensavamo. Quando qualcuno non ce la faceva, non era mai colpa nostra ma una fatalità. Non ci preoccupava se qualcuno soffriva o si creavano disagi agli altri.

Rapinare banche poi non diede più i frutti sperati. Ma dov’è il problema? Vendiamo cocaina! L’eroina no, perché nella nostra ignoranza solo l’eroina causava morte, inoltre vedevamo come si riducevano coloro che la usavano. Ma anche queste erano scuse. La vera ragione era che, avendo dei figli, non volevamo che loro pensassero che noi eravamo responsabili della morte di loro coetanei. Infatti a noi degli altri e delle loro sofferenze non interessava nulla.

In realtà sappiamo bene cosa provocano tutte le droghe e la cocaina non è certo migliore delle altre. Tante persone oggi si nascondono dietro ai reati che reputano meno gravi dello spaccio, ma chi ha il mio passato, nella maggioranza dei casi, vende droga. Nessuno pensa alle conseguenze che ne derivano, solo ad aumentare il proprio profitto e il proprio potere, perché sono i soldi a portare il potere. Come ulteriore scusa, ad avvalorare che la cocaina non faccia male, la maggioranza di chi vende ne è anche consumatore. Quindi… “se la uso io, non porta sicuramente alla morte”.

Se solo noi ci fermassimo a riflettere sui danni che qualsiasi tipo di sostanza causa, allora sì che non la useremmo. Ma la venderemmo ancora? Sì, il potere acquisito è da mantenere e non permette di fermarsi.

Solo se ci si rimette in gioco e se si pensa al male causato a sé e agli altri, abbandonando tutte le scuse e ritrovando i valori perduti, ci si può riguardare allo specchio e vedersi cambiati. Solo allora io potrò dire “ce l’ho fatta, adesso sono un uomo come tanti altri e non più quel “Dio” fasullo che credevo di essere”.

Solo così posso uscire da quel gioco crudele, ritornare alla realtà ed essere veramente un uomo libero.