IL FARO - Riunione del 14-05-2004

Bagliori dalla battigia

 

da Livia Nascimben

Oggi, al gruppo de Il Faro, viene introdotto il tema di riflessione sul piacere dell'abuso emerso all'ultimo incontro del Gruppo della Trasgressione; anche qui ci si interroga sulla relazione dell'uomo con l'attitudine a produrre male. Leggiamo il verbale dell'incontro al Penale ma poi, nel tempo rimasto a disposizione, lo spazio è solo per pochi interventi e la discussione viene rinviata ai prossimi incontri.

Aparo
Preso atto che un essere umano generalmente prova gioia nell'aiutare un altro individuo a crescere e che, in determinate condizioni, lo stesso essere umano può trarre piacere nell'abusare del proprio potere sull'altro, propongo al gruppo di interrogarsi su come sia possibile che un uomo possa ridere e farsi fotografare in cima ad una vetta e un altro uomo in cima alle spalle della sua vittima.

Maurizio
Sono autore di episodi simili a quelli che si vedono in fotografia alla tv. Oggi posso dire una cosa: l'ho fatto credendo, in modo distorto, di trovare l'esistenza e di affermarla; illudendomi di trovare il modo di interagire con l'ambiente, con ciò che mi circondava. Nel momento in cui infliggevo quel male grave, in modo sempre sbagliato, mi sembrava di trovare quel qualcosa che non riuscivo a trovare normalmente.

 

Foto di Alessio Ferraro, Pianeta Terra

 

Walter
L'uomo per affermare la propria esistenza deve fare qualcosa, non può rimanere fermo, ha bisogno di avere almeno la sensazione di procedere in avanti; il suo movimento segue almeno due direzioni: andare verso ciò che è male, oppure riconoscere e riconoscersi negli altri.

Un tempo riconoscere gli altri mi sembrava solo un aumento di responsabilità, una scocciatura; l'ho sempre vissuto come qualcosa di snervante, di poco vantaggioso. In realtà, per stare bene con te stesso devi cominciare a vedere gli altri come una forma di risorsa, di nutrimento. Per costruire hai bisogno degli altri; se gli altri li riconosci come risorse, difficilmente li danneggerai; se non li riconosci, stai male con te stesso e, considerato che in una qualche direzione devi muoverti, produci del male e trai godimento nel farlo.

Matteo
I soldati spesso vengono addestrati ad odiare il nemico, vengono spinti ad atti violenti; probabilmente chi tortura è sotto l'effetto di qualche sostanza stupefacente, non agisce in piena libertà.

Aparo
L'obiettivo del lavoro non è lo studio del comportamento dei soldati americani, ciò è stimolante, ma l'obiettivo del gruppo è tentare di rintracciare dentro noi stessi come l'essere umano possa sia godere del trovarsi con gli amici in montagna sia di sottomettere e rendere impotente un suo simile.

 

Foto di Alessio Ferraro, Pianeta Terra