Incontro del Gruppo della trasgressione

Livia

26-01-2006

Ieri il gruppo esterno si è riunito nel laboratorio di sartoria di Dino per una pizza e per puntualizzare alcuni punti:

Come stabilito al primo incontro in carcere di quest’anno, entro il 31 gennaio dobbiamo avere pronta la scaletta degli scritti da presentare all’editore. Ad oggi sono stati già selezionati una sessantina di scritti: brevi ed evocativi. Si è pensato di raggrupparli per aree tematiche e di inserirne qualcuno di cittadini liberi che hanno contribuito alla riflessione sui diversi temi. La lista con gli scritti sta girando via e-mail e verrà portata sabato al gruppo. Ognuno può indicare altri scritti seguendo i criteri sopra citati, anche scritti risalenti ai primi anni di vita del gruppo.

 

I nuclei concettuali attorno cui sarà incentrato il convegno di aprile sono: il tema dell’autorità e quello dell’imperfezione. Siamo invitati a scrivere recuperando i contributi dei diversi ospiti al gruppo (come padre Bertagna, Funari, Del Corno, Jancovic, Zuffi e altri che sono venuti), reagendo a scritti presenti o proponendone di nuovi. E’ da decidere se il convegno si terrà in Università o a San Vittore.

 

E’ stata nuovamente sottolineata l’importanza per ognuno che le persone che costituiscono il gruppo, dentro e fuori, si garantiscano reciprocamente stabilità e credibilità affinché il gruppo raggiunga gli obiettivi che insieme abbiamo fissato.

Il gruppo ha l’obiettivo principale di favorire la comunicazione tra dentro e fuori le mura, di alimentare un confronto proficuo fra le parti, di fare fruttare le separazioni (dell’individuo con se stesso e dell’individuo col corpo sociale). Ciò può essere raggiunto lavorando agli stessi progetti dentro e fuori dal carcere e facendo riferimento a due dimensioni: la ricerca, al confine tra la psicologia e la giurisprudenza, che riguarda il divenire dei percorsi; la produzione creativa di persone che provengono da esperienze diverse.

 

Aparo ha riferito una proposta fatta da Dimitri lunedì al gruppo in carcere, ovvero di invitare ai nostri incontri alcuni operatori della ASL per verificare la possibilità di dedicarsi ad un progetto comune, in particolare quello del peer support.