La trasgressione, secondo noi

 

Claudio Gianquitto


Da ormai cinque mesi abbondanti esiste, presso la sezione penale maschile, il "gruppo della trasgressione".
Di passi se ne sono fatti parecchi; pian piano, con le riunioni, ci sembra di essere cresciuti sotto tutti gli aspetti; sotto il profilo umano; e culturalmente, si, stiamo acquisendo quell'esperienza che alla stragrande maggioranza di noi mancava.

Certo, di strada se ne dovrà fare ancora molta, per arrivare a quell'ambitissimo traguardo che ci siamo posti: cioè, arrivare al capannone e riuscire a coinvolgere, oltre ai vari ospiti, anche i reclusi degli altri raggi; è solo un progetto, per ora, ma con la buona volontà arriveremo, speriamo, a centrare l'obiettivo.


Come dice il dott. Aparo, che è il "fondatore" del gruppo, l'obiettivo è quello di produrre cultura, di elaborare pensieri. Quando uso il termine "produrre cultura" intendo dire che un detenuto non deve essere lasciato su una branda a vegetare, rincretinendo davanti ad un televisore o giocando a carte, aspettando il giorno che uscirà; ma deve portare umilmente la sua esperienza, cioè mettere al servizio della società il suo vissuto e il suo lavoro attraverso iniziative quali ad esempio: il teatro, scrivere su un giornale, progettare e creare borse come fanno in pelletteria, stimolare discussioni sulle quali confrontarsi con la società che sta fuori.


Pensiamo che il detenuto vada "sfruttato" in modo intelligente, il costo del suo mantenimento (il detenuto costa molto allo Stato, in termini economici) non deve essere un fondo a perdere ma deve dare dei frutti.Solo in questo modo si può dimostrare che far riflettere e far funzionare delle teste può essere una soluzione al problema. Anche i detenuti fanno parte della società.


Di ospiti ne sono passati parecchi: il primo è stato Piero Chiambretti, e quella fu una vera sorpresa, perché non sapevamo neanche che si sarebbe fatto "interrogare" da noi, tanto che forse, ripensandoci, fummo un po' impreparati. Poi venne Ornella Vanoni, che nello stesso giorno tenne un concerto a San Vittore in favore dei detenuti alla "rotonda" dell'Istituto; seguirono il direttore dell'istituto, dottor Luigi Pagano; il virologo, dottor Pasquale Ferrante; Don Luigi Melesi, cappellano del carcere; Fabio Fazio, notissimo conduttore televisivo; la direttrice dell'Istituto Minorile "Beccaria" Giovanna Fratantonio; l'entomologo Prof. Suss; sino ad arrivare a quella che secondo noi è stata la serata-clou, in cui l'ospite è stato un Magistrato di Sorveglianza, la Dottoressa Laura Gay.


L'incontro si è svolto nella saletta ricreazione della sezione penale, come d'abitudine, presenti il Dott. Pagano, la dott.ssa Ruggero, direttrice del Penale, Luciana Invernizzi, Assistente Volontaria, Emilio Pozzi, Donatella Massimilla, la regista della "Nave Dei Folli" e la sua assistente, Laura.


Nell'incontro con il Magistrato, la dottoressa Gay, le domande sono state indirizzate e preparate un paio di giorni prima, proprio per la paura di cadere nel discorso personale e per non dimenticare il vero argomento di discussione, cioè la trasgressione. Infatti, negli ultimi incontri, gli ospiti da noi invitati, un po' per colpa nostra, un po' per loro deformazione professionale,tendevano a sviluppare la loro materia, dimenticando l'argomento per cui erano stati chiamati a discutere.


Nella riunione con il Magistrato Laura Gay, le domande e le risposte sono state abbastanza telegrafiche, proprio perché il tempo a disposizione è stato la metà rispetto alle volte precedenti.

Tutti gli ospiti hanno dato un contributo notevole, ognuno spiegando il proprio rapporto con la trasgressione - chi più, chi meno - ma la cosa essenziale che è venuta fuori è questo rapporto che c'è fra la trasgressione positiva (quella di artisti, poeti, personaggi del mondo dello spettacolo, ecc.) e quella negativa rappresentata da chi, come noi, ha trasgredito la legge.

Il confronto tra il "dentro" e il "fuori" è di vitale importanza, perché noi pensiamo che solo attraverso un dialogo costruttivo sia possibile una crescita vera da entrambe le parti.