Confronto con la società esterna

 

Claudio Gianquitto

Si è parlato molto in questi tempi di trasgressione, le conseguenze di questi nostri incontri hanno portato anche dei fatti.


I nostri ospiti sono stati parecchi; alcuni personaggi molto famosi: Vanoni, Fazio e Lella Costa;
altri noti nell'ambiente: per citarne qualcuno il Direttore del carcere dott. Luigi Pagano, il Cappellano Don Luigi Melesi, il Magistrato di Sorveglianza dottoressa Laura Gay etc. etc.

Tutti hanno portato qualcosa e su questo non ci sono dubbi.
Molti di noi sono disorientati, io in special modo, sarebbe ipocrita e soprattutto inutile negarlo: tutti sappiamo perché è nato il gruppo, infatti l'obiettivo primario è quello di confrontarsi, e di farlo con il mondo esterno.
Bene, fin qua tutto chiaro e semplice, ma qual è il modo e la maniera migliore per farlo?

Siamo noi che dobbiamo decidere i modi, i tempi e i personaggi, ne abbiamo tutto il diritto dato che l'idea è nostra.


Primo, perché se vogliamo essere coerenti con le idee e gli interessi del gruppo, dobbiamo far capire in primo luogo che questo è un gruppo diverso sotto tutti gli aspetti: è soprattutto all'interno che lo si deve capire.
Le stesse istituzioni devono prenderne atto; solo facendone capire la diversità, lo spirito e gli obiettivi potremo, pur con tutte le difficoltà, avere un cammino più fluido.


Secondo, dobbiamo arrivare alle persone più disparate: dal volto noto alla casalinga; i nostri interessi si dovranno rivolgere a tutti, ma è dal basso che dovremmo iniziare perché partendo dall'alto commetteremmo il solito errore.


Mi spiego meglio: a me piacerebbe incontrare i giovani o addirittura i giovanissimi, perché sono convinto che per cambiare le cose bisogna iniziare dalle radici; infatti cambiare il passato é impossibile mentre il futuro si può.
Cambiare le persone cresciute con il loro retaggio culturale, i loro pregiudizi è e resta un'impresa, cadremmo nelle solite ipocrisie e nel solito nulla di fatto.


Non dobbiamo dimenticare che il detenuto per la stragrande parte della società é un qualcosa da emarginare, da rimuovere, un qualcosa che sarebbe utile non esistesse, per questo motivo ho paura che alla fine i nostri sforzi possono risultare vani.
Un'altra proposta che faccio al gruppo, e in particolare modo al dott. Aparo, é quella di ospitare un'attrice di film hard.
Mi piacerebbe Jessica Rizzo; infatti mi é capitato di sentirla come ospite di radio Capital, e sono convinto che dato l'argomento che trattiamo, e vale a dire la trasgressione, sarebbe interessante e divertente.