Se avessi saputo

 

Ivano Longo

Ieri durante il Convegno, mentre ascoltavo il dott. Bomprezzi, e quel ragazzo che è nato senza le braccia, mi sono chiesto se le loro sfide hanno contribuito a dar loro la forza che mi hanno trasmesso, e mi piacerebbe poter fare a loro questa domanda.

Per me è stato così, sfidare me stesso, perdere, ma anche vincere, mi hanno reso più forte, e posso dire che molte volte ho sfidato senza neanche saperlo. Penso però che sia molto importante avere la consapevolezza del proprio fare, conoscenza che ho appreso con il "gruppo della trasgressione", confrontandomi con i compagni, con gli studenti, con il dott. Aparo e con la dr.ssa Patruno. E se fuori avessi avuto l'opportunità che ho oggi, magari certe scelte non le avrei fatte. Parlo della realtà che il carcere mi ha proposto attraverso il "GRUPPO", cioè quella di rivedere alcuni pezzi della mia vita.

Il dott. Pagano un giorno ci ha chiesto: "Ma il carcere serve?"
Devo dire che il carcere in se stesso serve solo a privarmi di tutto, ma le opportunità che ci sono all'interno del carcere di San Vittore, quelle sì che servono. A me personalmente hanno risvegliato la coscienza e la voglia di cambiare, ed il fatto che ieri e oggi, sono stato autorizzato dal magistrato per venire qua, vuol dire che questo funziona, ed è per me una bella sfida vinta.

Parlo della mia sfida personale, quella di dimostrare a me stesso e agli altri che sono anche una persona capace di vivere nella società, senza doverla per forza violentare con il mio fare da deviante.

Questo è avvenuto grazie anche al mio coinvolgimento all'interno delle opportunità che mi sono state date, perché quando scrivo qualcosa, e ho la possibilità di poterla condividere con gli altri, di discuterla, metto in gioco me stesso, e rischio di mio, senza questa volta fare male a qualcuno.

Se avessi saputo di avere queste capacità, e questa parte di me positiva, forse veramente la mia vita sarebbe stata diversa, e non avrei bruciato tutto illudendomi di vivere ugualmente.

Adesso ho iniziato a vivere, e questa è un'altra bella sfida da affrontare.

Grazie