9 giugno 2001; ore 9-13
Milano, Via Hoepli 3B
Auditorium San Fedele

In collaborazione con www.ildue.it
e con il Centro San Fedele

Il Raptus
un'assenza che ne compone molte altre

Il convegno è nato dall'esperienza del
"Gruppo della Trasgressione"

e dalle domande degli studenti sorte ai corsi sulla
Psicologia della Devianza,

tenuti da Angelo Aparo e Sisto Vecchio alla
Facoltà di psicologia della Bicocca.

L'incontro ha inteso promuovere il confronto sul tema fra
giudici, avvocati, criminologi, psichiatri, psicoanalisti, sociologi, filosofi, scrittori

Alla tavola rotonda hanno partecipato

Enzo Funari

Professore Ordinario di Psicologia Dinamica,
Università Statale Milano Bicocca
Membro ordinario della Società italiana di psicoanalisi

Federico Stella

Professore Ordinario di Diritto Penale
Università Cattolica Milano

Francesco Maisto

Sostituto Procuratore Generale della Repubblica
Milano

Isabella Merzagora

Professore Associato di Psicopatologia forense
Facoltà di Medicina; Università Statale Milano

Guido Bertagna

Servus Jesus

Marta Bertolino

Professore ordinario di Diritto penale
Università Statale Milano Bicocca

Antonio Aloni

Professore Ordinario di Letteratura greca
Università di Torino

Carlo Grande

Giornalista e scrittore

Giovanna Fratantonio

Direttrice del carcere minorile di Milano "Cesare Beccarla"

Giuseppina Angelini

Psichiatra territoriale

Lella Costa

Attrice

 

Premessa

Il linguaggio comune e quello forense ricorrono spesso al termine “raptus” per indicare una temporanea assenza della capacità di auto-coordinarsi.

Si parla di “raptus” quando una persona commette un gesto, solitamente delittuoso, che non sembra possa rappresentarne le intenzioni.

Quando “si agisce in preda a un raptus” possono essere commesse azioni irreparabili, di cui ci si pente subito dopo, ma di cui l’autore non può essere pienamente responsabilizzato, perché temporaneamente incapace di intendere il senso e di volere le conseguenze dell’azione commessa.

 

Obiettivi e Metodologia

La prima parte dell’incontro prevede una tavola rotonda, attorno alla quale alcuni rappresentanti delle figure professionali sopra indicate si confronteranno sulla natura e sulle implicazioni giudiziarie, psicologiche, sociali e morali del raptus, partendo dalle seguenti domande:

  1. come le diverse figure professionali interessate concepiscono il raptus?
  2. cosa permette di discriminare il gesto che si produce in stato di raptus da quello che segue una libera scelta?
  3. quali dinamiche e quali circostanze possono favorire il raptus o determinarlo?
  4. quale relazione esiste fra il momento del raptus e la storia individuale?
  5. quali funzioni svolge il raptus nella psiche della persona interessata e quali conseguenze comporta?
  6. quali implicazioni esso ha per il giudice, per gli avvocati, per l'imputato di omicidio, per i parenti della vittima, per il cittadino comune?

Non sono previste relazioni individuali, anche se i professionisti che intervengono potranno lasciare una relazione che verrà pubblicata in seguito, con gli atti del convegno.

Nella seconda parte, la prima tessitura del discorso verrà commentata, problematizzata, arricchita dagli interventi delle altre figure professionali presenti in sala.

Nella terza parte il pubblico in sala, costituito da cittadini comuni, detenuti ed ex detenuti e da studenti di psicologia, medicina, giurisprudenza, criminologia, potrà intervenire con domande e cosiderazioni sul tema.

L’intero incontro verrà filmato in previsione della pubblicazione degli atti del convegno e di un eventuale documento multimediale.