Milano, 19-3-2001

Il male e i suoi interpreti
nell'immaginario dei giovani

Progetto concepito per il comune di Milano,
attualmente congelato,
in attesa di un'istituzione che lo prenda in considerazione

 

Angelo Aparo

Obiettivi

Ottenere una mappa delle idee e degli atteggiamenti dei giovani in relazione a:



Campione

Allo scopo di ottenere dati attendibili su come varino opinioni e atteggiamenti in relazione alle fasce sociali e all'area di residenza, ci si prefigge di effettuare la ricerca in tre diverse realtà urbane: Milano centro, un piccolo centro della cintura milanese (Rozzano o Pioltello), una cittadina lombarda (Pavia).

Si ipotizza un campione segmentato in tre fasce d'età corrispondenti alle classi scolastiche della 3° media, 2° media superiore, 5° media superiore e a due tipi di corsi di media superiore (istituti di avviamento alla professione/liceo classico e/o scientifico.


Metodologia

Si intende proporre alle classi identificate un compito scritto, centrato su un fatto criminoso fra i più frequenti (uno scippo, una rapina), dove verrà chiesto agli studenti di esporre le proprie libere considerazioni su:

Successivamente, dopo una fase di screening dei compiti scritti, le classi verranno visitate da psicologi esperti nel campo della comunicazione per uno o due incontri di commento collettivo sulle idee espresse più di frequente nei lavori scritti.

 

Tempi

Si prevede che, a partire dall'approvazione, la ricerca potrà essere completata in circa quattro mesi:

  1. occorrerà innanzitutto avere dal Provveditorato agli Studi l'autorizzazione a che nove classi di studenti producano prima un compito scritto sugli argomenti in oggetto e poi partecipino alle discussioni di gruppo che seguiranno;

  2. un mese per esaminare gli elaborati degli studenti;

  3. allo scopo di contenere i gruppi di discussione entro un massimo di dodici studenti e di evidenziare le differenze fra maschi e femmine, saranno necessari circa 18 focus group, che richiederanno un altro mese;

  4. l'esame dell'intero materiale e l'elaborazione del documento conclusivo, con il quale verranno consegnati i risultati della ricerca, richiederanno altri due mesi.


Motivazioni

Da qualche anno osserviamo che giornali e telegiornali danno grande risalto a fatti di sangue prodotti da giovanissimi e ad eventi criminosi particolarmente traumatizzanti, così che per intere settimane vengono alimentati malcontenti e libere esternazioni sul "disfacimento dei valori", sulle ipotetiche cause dell'anomia del nostro tempo, sulle funzioni e sulla validità delle pene comminate (che vengono frequentemente concepite dal grosso pubblico solo in termini di esclusione e di afflizione).

La credibilità delle istituzioni pubbliche e la tutela del bene comune sono divenuti problemi di grande attualità, ma anche motivo di malcontento per il comune cittadino; in numerose circostanze abbiamo visto gruppi sociali di diversa estrazione manifestare disorientamento, insicurezza, richieste di intervento di polizia.

Conflitti e contraddizioni sociali stanno drammaticamente coinvolgendo il rapporto fra i cittadini, il sistema delle norme e la legge, tanto da portare ad una profonda crisi della legalità e a destabilizzanti incertezze sui confini fra lecito e illecito, bene e male.

Il riverbero di questi processi sull'immaginario dei bambini e degli adolescenti, dunque, può diventare particolarmente interessante per un'Amministrazione che non intenda solo temporaneamente reprimere o scoraggiare la delinquenza, ma voglia rintracciare le fila per efficaci interventi di prevenzione, mediazione, lavoro di bonifica sulle realtà criminogene.

La ricerca in oggetto, grazie anche alla sua trasversalità fra età e fasce sociali diverse, intende individuare i riferimenti comuni nell'immaginario degli adolescenti, gli effetti rassicuranti o destabilizzanti che essi producono, le circostanze che li attivano, le situazioni familiari e i modelli sociali che li alimentano.

Si confida che ciò possa migliorare la comprensione

Si prevede, infine, che i risultati della ricerca potranno costituire sia un contributo alla definizione di strategie di intervento sociale, sia uno strumento in più per comunicare ai comuni cittadini quali obiettivi di intervento si perseguano e perché.