In ciascuno di noi

Giorgio Nascimben

Tutti i pomeriggi passati a San Vittore in compagnia di detenuti, studenti, agenti di custodia e cittadini sono stati coinvolgenti e di alto livello. Non è il caso di fare classifiche ma il pomeriggio trascorso con il giornalista Franco Bomprezzi ha avuto qualche cosa in più, c'era più ascolto, una partecipazione più convinta, più vera ed amichevole oltre ad una maggiore voglia di prendere la parola e minore imbarazzo nel dire.

Il merito ovviamente è stato tutto di Bomprezzi che si è rivelato un personaggio umanamente ed intellettualmente straordinario tanto da indurre un detenuto a materializzare una domanda che credo frullasse nella testa di tutti: "ma come fai ad essere così?"

E quell' "esser così" stava ad indicare stupore, ammirazione e, forse, anche invidia:

E' facile, cogliendo lo stimolo di Franco, proporsi una revisione radicale della propria scala di valori ma, anche se tutti abbiamo visto che è possibile, deboli come siamo, riuscire non è altrettanto facile.

Provare "potrebbe voler dire scoprire che la propria vita non è una disfatta, un buco nero, una voragine di infelicità la cui colpa è al di fuori di noi e, alla fine, magari scoprire che tutto il dolore sofferto era inutile, che si è sofferto inutilmente come bestie, che tutto non era né giusto né ingiusto, non era bello o brutto: tutto solo inutile".

Forse la felicità è altrove. Forse è meglio accettare i propri limiti (sociali, personali, intellettuali, emotivi ecc.) e scoprire che è meglio essere primi nel campionato dilettanti che ultimi nel campionato di Serie A.

Questo è il valore aggiunto di quel pomeriggio del 21-12-2002 e di questo regalo natalizio sento di dover ringraziare tutti gli organizzatori ed i partecipanti all'incontro.

Sia nel sito che nella discussione sono state proposte diverse ipotesi in merito al Tiranno, all'Artista ed alla Compagna feconda ed al loro dialogo a tre voci.

E se il Tiranno, l'Artista e la Compagna Feconda fossimo noi ed il dialogo avvenisse in noi?

Un dialogo tra la tirannia delle nostre pulsioni e bisogni irrazionali (il Tiranno), tra la nostra parte razionale e civile (la Compagna feconda) e la comprensione dei nostri limiti, del nostro essere storicamente determinati e della necessità di costruire e migliorare assieme agli altri (l'Artista).