Cercando di capire il pensiero debole

 

Vito Damone

Dopo l’incontro di sabato, che mi è servito ad avvicinarmi a sto benedetto “pensiero debole”, ho tirato le mie conclusioni.
Ma forse ho ancora una idea completamente sbagliata di questo concetto.
Se non ho capito male il “pensiero debole” tende a smontare le categorie
che caratterizzano la nostra vita proponendone delle altre, ovvero cercando di dare un’altra visuale di questa o quella categoria.

Eppure, non mi sembra possa essere proprio così, perché ricordo benissimo che molte persone gia molti secoli fa proponevano altre soluzioni a cose che in quello stesso periodo erano considerate immodificabili.
Mi viene subito in mente la storia di quell’uomo (ha un nome famoso) che disse che la terra era rotonda andando completamente contro tutte le conoscenze di quel tempo, pensiamo anche a quando venne scoperto che è la terra che gira intorno al sole e non viceversa.

Certo che in quei tempi ipotesi del genere venivano considerate eresie e quindi per confermare quanto uno diceva ci volevano un sacco di anni. Allora il pensiero debole a cosa serve? Forse è un concetto che si vuole
affermare per garantire che esistono altre possibilità ad un certo fatto, ad una certa categoria, ma non c’è mai stato bisogno di possedere questo concetto per accettare un’altra verità.

Sono sicuramente ancora confuso; senza dubbio l’incontro di sabato mi aiuterà a chiarirmi le idee.


Ma se io dovessi uscire prima del 21 dicembre, quante possibilità ho di poter partecipare all’incontro con Bomprezzi?

Buon lavoro.