Luci e Ombre

Forum

 

09/04/2002

Rossella Dolce

Visto che non so se ci sarò sabato, mi permetto comunque di dire la mia sulle relazioni di questo incontro.
Rintracciando il filo comune "della scelta" nelle relazioni, la domanda è:a che punto la scelta sbagliata diventa cosciente? Giuda non si fida, poi si pente, prima però si arrabbbia e quando si accorge di tutto questo? Perchè non pensa di poter agire diversamente? Solo per delusione? Per desiderio di onnipotenza? Non basta!

Il giocatore che invece di chiedere alla moglie di aiutarlo veramente, la trascina a scommettere su un futuro incerto, fino a quando un non ben identificato destino gli ridarà ciò che gli spetta, non si chiede se potrà mai essere felice grazie a qualcuno?

Dalla relazione su "Arancia meccanica" e dall'ultimo pezzo sull'epilogo del film mi sembra chiaro che la scelta dei ragazzi che hanno visto il film, di fare cose violente sia un ripiego sulla possibilità più facile, e perchè i ragazzi che lo fanno, lo fanno? per i genitori che hanno avuto? per un destino? per le compagnie sbagliate? per l'insieme di tutto ciò?

Non credo proprio! la scelta c'è ad un livello altrimenti la personalità unica e speciale di ogni individuo non si potrebbe mai giocare: questo è palesemente falso visto che un crimine è comunque un atto personale e creativo (non in senso letterale della creazione, ma in senso della distruzione secondo uno schema personale).
Va bene rintracciare la possibile causa di una scelta, ma mi sembra che così le si dia un alibi e non mi sembra un aiuto verso chi l'ha commessa.
ok con questo ho finito.

Buonanotte