Luci e Ombre

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S. Vittore, Milano 01/05/2002

Ciao Luciana, sono Dino, non sapevo se scrivendoti sarebbe stato corretto darti del Lei o del tu, ho optato per il tu in quanto ritengo che questa forma di comunicazione sia più diretta e quindi permetta uno scambio di opinioni più chiaro.
Non la prendere per una mancanza di rispetto, perché non lo è affatto.
Voglio innanzi tutto ringraziarti per il tuo scritto che mi ha fatto riflettere molto, nella parte in cui affermi di essere stata:"…negativamente colpita…" da un commento di uno di Noi. A questo proposito vorrei dirti che sono d'accordo con te quando sostieni che:"… può avere tutte le scuse del mondo, ma resta il fatto che queste non costituiscono ragioni sufficienti per ammazzare due padri di famiglia!", anzi sono più categorico di te, infatti, credo che non esista Mai nessuna ragione sufficiente per sopprimere un " essere umano"!!!

Tuttavia questo ed altre cose anche peggiori succedono, a volte senza neanche dei motivi reali o di convenienza, molte sentenze per omicidio hanno come causale "i futili motivi"; è difficile trovare una giustificazione logica a quei fatti.
Tutte le motivazioni logiche anche se individuate non sarebbero lo stesso né comprensibili né giustificanti …per quanto detto sopra.

Credo che l'ambito in cui si muove il nostro dibattito sia proprio questo, cioè cosa spinge un "Uomo normale" ad avere una reazione così spropositata? E' una predisposizione? Ci sono eventi per cui una persona non riesce a controllarsi?…..mille ancora sono le domande che si potrebbero fare, anzi che ci dovremo fare.

Vorrei, però, riuscire a spiegarmi anche per quanto riguarda il commento che ti ha colpito negativamente, è molto difficile per me trovare i termini corretti…ma ci voglio provare lo stesso. Io credo che non esista nessuna persona al mondo che possa mettere in atto una qualsiasi tipo di trasgressione o reato se dentro di se non pensa di avere il diritto di farla…o meglio di essere dalla parte della ragione.

E' chiaro che avendo noi vissuto momenti analoghi, siamo portati a pensare - più di quanto possa fare chi non è mai stato sfiorato da simili problematiche (questo vuole marcare una differenza tra noi e voi, ma non strutturale o concettuale; solo di esperienza reale) - che quell'evento, per quanto tragico, rimane tuttavia possibile. Sospetto che questa mia affermazione potrebbe farti pensare ad un atteggiamento "cinico", ma ti assicuro che così non è assolutamente, è sostanzialmente una difesa.

Voglio farti un esempio, mi viene in mente, non so neanche quanto in modo pertinente, il mito della caverna di Platone. Di solito quel racconto ha una morale ben specifica e diversa da ciò che Io in questo momento pure vi leggo. Tuttavia,
se quell'uomo che vede le ombre sul fondo della caverna come tutto ciò che egli ha nella vita, tutto ciò che ha e che pensa di essere, la sua normalità … se quell'uomo, a un certo punto, teme che qualcuno o qualcosa gli sta portando via quello che per lui è tutto….il Nostro cosa può arrivare a fare per difendersi? Riuscirebbe a dosare la sua forza affinché essa serva solo alla difesa e non all'offesa?

Certo la reazione che porta ad un omicidio è esagerata, ma se in quel momento tutti quelli che sono i suoi strumenti culturali e umani, che pure ha dimostrato di avere nella sua vita, non sono sufficienti a guidarlo, perché quello che ha visto nella sua vita sono solo "…le ombre sul fondo della caverna", …allora il problema diventa gigantesco!!!

Proprio oggi leggevo all'interno di un articolo su Repubblica una frase di Victor Hugo…: "Non cercate di dare spiegazione al crimine, perché farlo significa già fornirgli qualche giustificazione", aldilà del fatto che sono certo la persona meno indicata per interpretare un simile genio, questa frase, però, mi suggerisce una riflessione. Credo che il verbo"fornire" invece che "dare" indichi un certo pregiudizio; "dare" lo traduco come ammettere la possibilità e quindi una remota comprensione, "fornire" suggerisce che questa eventuale possibilità sia in ogni caso pretestuosa, questo dal punto di vista delle sensazioni che l'uso di questi due verbi mi danno in quel contesto.

Se tentare di dare una spiegazione al crimine è sinonimo di giustificarlo, ciò vuol dire che non esiste maniera logica per condannarlo che non sia quella di distaccarlo completamente dalla realtà oggettiva in cui è stato perpetrato: ma questa operazione corrisponde a quella di creare due realtà completamente separate, una nera e una bianca, senza alcuna sfumatura, linee di confine ben demarcate tra il male e il bene.

Credo che creare una realtà funzionale distorcendo, anche solo approssimativamente la realtà storica, comporti l'impossibilità di venire a capo di qualsiasi problematica sociale; questa può essere una strada per creare una società perfetta, ma credo che non potrà mai esserlo per tutti gli individui.

Ti chiedo scusa per l'ampia divagazione rispetto al discorso iniziale, ma credo che la frase di Victor Hugo possa in un certo senso contenere il senso di quanto da te affermato.

Con questo ho terminato i miei argomenti, ma voglio fortemente ringraziarti per avermi permesso di riflettere, grazie al tuo scritto, su questo argomento …sarò comunque lieto di sapere cosa ne pensi, ora ti saluto e spero di vederti al prossimo convegno.

Con stima Dino