Luci e Ombre

Forum

14/04/2002

Antonella Cuppari

Ciao a tutti,
sono Antonella e per prima cosa volevo fare i complimenti a Silvia,Alice, Francesca, Lisetta, Edoardo e il trio Acquarius; per la sicurezza, la semplicità, il coraggio con cui hanno esposto ieri al convegno. Siete stati troppo grandi, e spero che quando toccherà a me esporre, possa far tesoro di quello che ho visto ieri e quindi superare le mie paure.

L'incontro di ieri è stato per me un'esperienza che mi ha toccato veramente nel profondo. Ho provato spesso a immaginarmi un carcere, le sue celle, le guardie, i criminali e devo dire di aver viaggiato molto di fantasia... ma le mie idee sul mondo carcerario, da quando ho messo il primo piede dentro San Vittore, hanno cominciato a vacillare.

Beh, è strana la sensazione che ho provato appena entrata: quelle mura così vecchie, così spesse, quelle porte che si aprivano e che subito si richiudevano... Tutte quelle guardie, quelle porticine delle celle così piccole; e le finestre, dove erano le finestre? Lì veramente il tempo sembra essersi fermato: non c'è differenza fra il giorno e la notte, fra la primavera e l'estate, fra l'anno prima e l'anno dopo; sembra un mondo a parte, un mondo nel mondo di cui però non fa parte.

Ho provato a immaginare coloro che vi erano dentro, coloro che lì vi abitano ormai da tempo; una volta seduta al mio posto ho
cominciato a guardarmi intorno, e tra me e me pensavo: "chissà se lui è un detenuto". E poi ho visto per primo Sisto, col suo modellino di una cella; Sisto un delinquente, Sisto un artista.
Cosa ho provato? Beh, una sensazione stranissima, che si è andata accentuando nel corso del convegno. Ho sentito parlare tanti detenuti, li ho visti in faccia, ho osservato il loro modo di vestire, il loro sguardo, il loro interesse. Strano, tutto veramente strano. Loro seduti fra noi, noi seduti fra loro; dov'era andato a finire quel muro così spesso che la società costruisce per tenerci lontani da ciò che temiamo?

Da fuori loro sono da molti considerati mostri, persone cattive, esseri diversi; eppure ieri io ero insieme a loro, loro erano insieme a me. Hanno fatto tantissime domande, hanno espresso moltissime opinioni.. mi sono accorta che a poco a poco l'etichetta che li contraddistingueva diventava sempre più debole. I loro pensieri, le loro domande, erano domande che io stessa mi potevo porre, che chiunque si poteva porre.

Da ieri ho rimesso in discussione molte cose; ho tanta incertezza dentro e tante domande, ma sono veramente contenta di questo; che sia una sorta di rivoluzione copernicana? Il mio universo fatto di bianco e di nero, di bene e di male, di buono o cattivo, non c'è più. Ora il mio universo è nel caos + totale, comincio a pensare che forse a questo mondo esistano anche delle sfumature di grigio che prima io, per semplicità avevo escluso.

E' stata una bellissima esperienza quella di ieri, e questo grazie a tutti coloro che vi hanno partecipato. Ieri con me ho portato una persona che era molto convinta di trovare il "nemico" lì dentro: ieri questa persona si è trovata a pensare, a porsi delle domande.
Penso che questa comunicazione fra società e detenuti, fra chi sta dentro e chi sta fuori è una cosa importantissima, importantissima per riflettere, importantissima per metterci un po' in discussione.
Questo e tanto altro (che purtroppo le parole non sono riuscite ad esprimere) è stato il tesoro che ho portato a casa ieri: tante domande, tanti dubbi, ma tanta soddisfazione.
E voi invece? Avrei tanto piacere a potermi confrontare anche con le vostre impressioni.

Buona giornata.

Antonella