Un giudice

1972

Fabrizio De André, G. Bentivoglio, Nicola Piovani

Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura,
ve lo rivelan gli occhi e le battute della gente,
o la curiosità di una ragazza irriverente
che si avvicina solo per un suo dubbio impertinente:
vuole scoprir se è vero quanto si dice intorno ai nani,
che siano i più forniti della virtù meno apparente,
fra tutte le virtù la più indecente.

Passano gli anni, i mesi, e se li conti anche i minuti,
è triste trovarsi adulti senza essere cresciuti;
la maldicenza insiste, batte la lingua sul tamburo
fino a dire che un nano è una carogna di sicuro
perché ha il cuore toppo, troppo vicino al buco del culo.

Fu nelle notti insonni vegliate al lume del rancore
che preparai gli esami. diventai procuratore
per imboccar la strada
che dalle panche d'una cattedrale
porta alla sacrestia
quindi alla cattedra d'un tribunale,
giudice finalmente,
arbitro in terra del bene e del male.

E allora la mia statura non dispensò più buonumore
a chi alla sbarra in piedi mi diceva Vostro Onore,
e di affidarli al boia fu un piacere del tutto mio,
prima di genuflettermi nell'ora dell'addio
non conoscendo affatto la statura di Dio.