29 Marzo, un'onda di energia

Biancamaria Spricigo

  29-03-2008
 
 

Un'onda di energia. Perché la musica se ne stava da troppo tempo nello scaffale più impolverato della mia mente. Si accende qualcosa quando si iniziano ad accordare gli strumenti, quando si cerca di far funzionare i microfoni, il momento in cui cominci ad amalgamare i suoni. E poi una volta che è scattato, la gioia ti pervade.

Quest’irrefrenabile gioia mi si è accesa dentro perché la sentivo attorno. Vedere Vito, Mario, Francesco, Toni, Secondo,… e poi assieme i ragazzi e, ancor più importante gli agenti, è stato come gustare una macedonia dal sapore irresistibilmente ampio e dalle infinite sfumature.

Esserne parte. Esserci. Essere presente in quel quadro di suoni e riflessioni è stato una dolce carezza. Essere accolta, non nonostante, ma per quella che cerco di essere, con i miei paranoici chili di troppo (che i dolci distribuiscono disomogeneamente sul mio corpo), con la mia voce un po’ eccessivamente squillante (che l’emozione ha reso ininterrottamente acuta per tutto il giorno) è stato rigenerante.

Se la ricerca della perfezione mi stava prosciugando togliendomi il cibo, il piacere di sbagliare, il piacere di tacere, cioè l’essere dispensata dal dover sempre dire qualcosa di intelligente, i miei limiti mi hanno ricomposta.

La chiamata che ho sentito oggi è anche un incoraggiamento: un invito a guardare con più occhi attorno a me. Un suggerimento a tacere per riuscire a sentire tutte le voci che talvolta il mio tono un po’ acuto calpesta. Un richiamo ad entrare a tempo nella canzone a rispettare il ritmo del gioco, il ritmo del gruppo. Una chiamata a credere in me perché non è la mortificazione che mi salverà ma l’intensità della risposta che ho appena iniziato ad elaborare.

La locandina del concerto - Interventi scritti