"Il Faro" oggi

Margherita Macis

09-11-2003
Nota introduttiva

Al gruppo “Il faro” si incontrano persone libere e detenute, accomunate dal piacere di stare insieme e dal desiderio di costruire su temi di interesse comune attraverso il confronto e la collaborazione; ne fanno parte individui che hanno esperienze e vissuti differenti, ma che riconoscono parti di sé in ciò che pensavano distante.

Attraverso la lettura degli scritti dei diversi membri emergono sentimenti, opinioni e interrogativi, si cerca di comprendere il punto di vista altrui, di comunicare le proprie impressioni, di trovare risonanza nelle reazioni degli altri.

Al gruppo si riflette, si discute, si scherza, ci si mette in gioco, ci si giova dell’impegno collettivo per affrontare i propri conflitti. In questo modo, crescono la curiosità e la fiducia nelle proprie potenzialità, si impara a rapportarsi ai propri limiti con maggiore serenità e consapevolezza, si riflette sui confini, spesso sfumati, fra ciò che è lecito e non lecito, distruttivo e costruttivo, evolutivo e involutivo.

I nostri dialoghi riflettono la complessità dell’uomo, poggiano su un terreno comune che diviene sempre più ricco, dove ogni punto di vista trova spazio, e ogni idea ha spazio per evolversi. Ognuno si appropria del pensiero dell’altro adattandolo a sé, mentre alle conclusioni si giunge insieme, per approssimazioni successive.

Non si tratta di un gruppo di psicoterapia ma, sviluppando i temi di cui ci occupiamo in collaborazione col “Gruppo della trasgressione”, ognuno è libero di dare corso alla propria fantasia e di usare la creatività per offrire agli altri le proprie riflessioni attraverso gli incontri e i documenti scritti. Tramite il sito www.trasgressione.net la voce del gruppo esce dalle mura di San Vittore, alimentando la comunicazione tra carcere e società.