Dialogo fra Sisifo e il masso

Fabio e Mario

08-11-2010 - San Vittore  

Sisifo spinge il masso.

Masso: Spingimi meglio! Non vedi che mi stai spingendo male? Sei troppo rabbioso! Sembra che ce l’hai con me, ma le colpe sono tue.

Sisifo: Trovo ingiusta questa punizione.

Masso: Non ti stai interrogando sul senso della punizione.

Sisifo: Di certo non mi serviva un masso parlante per capire i miei sbagli! E comunque li ho già capiti da me.

Masso: E allora, se dici di avere capito i tuoi sbagli, perché trovi la punizione ingiusta?

Sisifo: Che stress! Se Zeus mi avesse dato un masso silenzioso, la punizione sarebbe stata certamente meno pesante e fastidiosa. Taci!

Masso: Io sono qui per farti riflettere.

Sisifo: Aspetta un po’… Non è che sei anche tu un Re che ha sbagliato e Zeus ti ha punito riducendoti a masso???

Masso: Ma che dici?! Sono sempre stato la tua coscienza, che ora ti pesa come un macigno.

Sisifo: Non mi poteva capitare masso peggiore! Ti prego di tacere! Fammi fare il mio lavoro!

Masso: Non hai capito niente! Ma voglio ugualmente darti una mano. Va bene che volevi aiutare la tua gente, ma con quali mezzi? Attraverso quale strada? Ti sei fatto prendere dalla smania di potere, hai preso in giro gli dei, hai sconquassato tutto il sistema, hai lasciato il tuo popolo senza guida e non vuoi interrogarti? Hai sbagliato! E’ inutile continuare a lamentarti di Zeus, perché così facendo l’unica cosa che lascerai ai tuoi eredi sarà di portare un masso ancora più grande del tuo.