La locandina per il mito di Sisifo

Adriano Avanzini

28-11-2010  

Narciso può essere letto come simbolo di una soggettività non relazionata, perché presuntuosa, onnipotente. Nel giovane Narciso non esiste alcun passaggio che porti alla relazione; nonostante la presenza dello specchio d’acqua che propone un possibile altro, egli non riesce a separarsi dalla propria immagine. In ciò è possibile cogliere il rifiuto di un confronto con altri volti, e quindi con gli altri, che possono mettere in discussione l’Io nella sua modalità di relazione con l’esterno.

Nella fonte d’acqua ora Narciso vede anche riflessa la figura di Sisifo che spinge il masso. Il mito di Sisifo pone il tema del conflitto che nasce quando ci si mette in relazione con un mondo che è totalmente altro dalla concezione idealizzata, irrelata e narcisistica, che può motivare a non allinearsi con le regole, le istituzioni e con chi le rappresenta.

Negli imbrogli di Sisifo si possono vedere gli inganni messi in atto per aggirare le regole, all’interno di una concezione egocentrica della vita in cui fregare l’autorità è un bisogno irrinunciabile per sentirsi vivi e realizzati.

Per superare questo conflitto si rende necessario portare il peso interiore dei propri limiti, accettare le proprie e altrui imperfezioni; accettare il fatto che si può sbagliare, che si possono subire gli sbagli degli altri, e che a volte si può subire senza sapere il perché.