Il mio nemico


Marcello Lombardi

  19-06-2004

Esiste in me un nemico invisibile che mi tiene tenacemente aggrappato ai miei sbagli, che non mi permette di cancellare il passato e mi impedisce di vivere un'esistenza completamente nuova. Qualche volta sembra persino che io voglia dimostrare a me stesso che le mie tenebre sono troppo grandi per essere dissolte.

Vivono in me delle voci che mi dicono "fai della vita ciò che ti pare". Sono sempre lì, e sempre raggiungono quei luoghi interiori dove mi interrogo sulla mia cattiveria o bontà. Insinuano che non sarò mai amato e mai accettato.

Così, quando sto molto attento a ciò che improvvisamente mi passa per la mente, scopro che esistono pochissimi momenti nell'arco della giornata in cui sono veramente libero da quella oscura emozione: l'odio.

Ricadendo di continuo in una vecchia trappola, prima ancora di essere pienamente consapevole, mi ritrovo a chiedermi perché qualcuno mi ha rifiutato e non si è curato della mia persona. Mi scopro a rimuginare sul successo di qualcun altro, sulla mia solitudine e sul modo in cui il mondo mi sfrutta, sulla paura di non piacere, di essere biasimato, messo da parte, trascurato, perseguitato e ucciso; e mi ritrovo a sviluppare continue strategie per difendermi.