Dove è nato il mio nemico e perché mi si presenta?


Eric Bozzato

  29-05-2004

Guardo il mondo, gli altri e mi riempio di domande; cerco dentro me stesso la mia natura; ho un credo istintivo dentro al cuore: solo la consapevolezza di me stesso mi può permettere di capire gli altri; sento che, pur essendo tutti diversi nelle particolarità, siamo legati da un filo comune.

Vedo nel mondo il bene e il male, li vedo dentro di me e capisco quanto sia impegnativo trovare un equilibrio fra queste due forze e quanto sia pericoloso classificarle con troppa decisione! Ma capisco anche che, pur di non ammettere con noi stessi e con gli altri la nostra natura e i nostri istinti, preferiamo cercare di distinguerci, di nasconderci dietro a maschere più belle.

Da sempre, indipendentemente dal colore, dalle usanze e dal credo religioso, l’essere umano ha trovato il modo di far male a qualcuno; quel qualcuno che aveva davanti era forse anche una parte di sé: spesso la lotta contro gli altri è in realtà una lotta verso se stessi, verso quelle parti che neghiamo di avere, ma che, ci piaccia o no, esistono!

Con un utilizzo perverso del concetto di razza e di “diverso”, abbiamo diviso il mondo, l’umanità in categorie troppo spesso inconciliabili: il ricco e il povero, il padrone e lo schiavo, il potente e il debole, il sapiente e l’ignorante. All’interno di ognuna di queste divisioni non abbiamo mai smesso di praticare ulteriori suddivisioni… che bravi che siamo! Mi chiedo alla fine a chi andrà la medaglia… perché alla fine poi una medaglia per il migliore ci sarà, no?

Forse io credo ancora nell’utopia dell’uguaglianza. Mi piace rintracciare parti incompiute, mie e degli altri, che possono crescere. Condividere questo obiettivo in mezzo a mille difficoltà consce ed inconsce mi affascina.

Per concludere, credo che il mio nemico più insidioso sia stato proprio io. Spesso, in situazioni particolari, il mio nemico e la mia rabbia mi hanno fatto sopravvivere, hanno impegnato la mia mente per tenerla lontana dalla sofferenza e dalla solitudine.

Oggi, stanco di questa lotta, non vedo l’ora di stringere la mano al mio nemico-amico, dargli l’addio guardandolo negli occhi come gli amici veri, per poi voltarmi verso un nuovo obiettivo: la luna!