Cavarsela da soli (!?)

Massimo Carola

24-07-2009

Dal 2003 al 2007 la mia detenzione in carcere è stata molto sofferente, cosa che non mi è mai capitato nelle altre detenzioni. Le mie uniche riflessioni erano che quando sarei uscito dal carcere avrei dovuto smettere di fare uso di sostanze e così è stato.

Nonostante tutto, non potevo fare a meno di andare a suonare o a ballare in qualche festa in discoteca; devo essere sincero, qualche drink lo bevevo ed era certamente alcolico, ma non più di tanto. Ero soddisfatto e avevo capito che basta la volontà, la fermezza e la riflessione, cose che prima sottovalutavo.

Poi non sono più andato d’accordo con la mia ex moglie, sono arrivato al punto di non farcela più in tutti i sensi, non ne potevo più di una donna che ho avuto accanto per 22 anni.

Era diventata isterica, gelosa, era sempre nervosa per qualsiasi cosa facessi, ero arrivato al punto di rimanere sempre a casa dopo il lavoro, non potevo uscire di casa per nessun motivo senza di lei, era diventata una cosa insopportabile. Ad un certo punto, dopo mesi di conflitti, ho deciso di separarmi e così è stato. Lo sbaglio più grosso però è stato che, non avendo dove andare al di là di Napoli dove ho una casa, e volendo rimanere a Milano anche per restare vicino ai miei figli, ho cercato un posto letto, ma non me la sentivo di vivere insieme a degli sconosciuti, per di più stranieri. Sono stato in albergo per 9 giorni e avevo quasi finito tutto lo stipendio, stavo impazzendo non solo per la situazione di come mi trovavo a vivere, ma anche per le continue telefonate della mia ex, dei miei figli che piangevano e anche di tutta la mia famiglia e quella di mia moglie.

Sono caduto in una forte depressione, per ottenere un alloggio sono stato costretto a comperare un’arma a salve e sono andato a fare una rapina con la mia auto nuova, ritirata da qualche mese. E’ andato tutto bene tranne che, sotto l’albergo, per un fermo casuale, hanno trovato i soldi e sono risaliti alla rapina che avevo commesso.

Potevo farne a meno, potevo andare a Napoli e potevo chiedere a mia madre un prestito per affittare una casa. Ma non so, forse l’ho fatto per orgoglio o per il fatto che ad una certa età bisogna cavarsela da soli.

Da 27 mesi mi trovo qui e non faccio altro che pensare a quello sbaglio, che lo potevo evitare; però tutto sommato tra poco, prima di un anno, sarò fuori e ricomincerò a rifarmi una vita, spero con una donna tra le cinque con cui ho una corrispondenza, ma lo dovrò vedere fuori da qui, questo.

Il mio consiglio per gli amici del gruppo è che quando si è dentro si deve riflettere per poi progettare per il futuro e lo si deve portare a termine il progetto, ci si deve accontentare dello stipendio e lo si deve gestire bene; poi, se una persona ha voglia come me di lavorare per tante ore al giorno, i soldi sono molto di più.

Certamente il mio mestiere è un lavoro d’oro e devo ritenermi fortunato, ma come si dice, nessuno è nato imparato. In conclusione ripeto, basta la buona volontà, la riflessione e la forza per portare a termine un progetto e si può godere dei valori veri della vita, cioè l’amore, l’affetto e la felicità.