Granelli di sabbia

Maurizio Albergoni

05-11-2003  

Le orme sulla sabbia costeggiano per il lungo la brulla spiaggia di fronte al mare, tenuemente impallidita da un sole che si appresta a ritirarsi altrove. Lungo i tratti dell’arenile le impronte si sovrappongono, si scavalcano una con l’altra, lottano per dirsi che ci sono....che esistono.

Ma il mare no, proprio non vuole saperne. Fin dalla notte dei tempi vive, risoluto, su superfici diverse: erode, sbriciola e appiattisce l’immagine che l’uomo ha dato al suo cammino.

L’uomo... quale smacco alla sua unicità, quale affronto, a lui poi, millenario amante e ricercatore della conoscenza, detentore degli strumenti per penetrare le leggi della natura… ma solo per rapportarle ai suoi tempi e convenzioni... la gradevole illusione di aver trovato un significato all’esistenza... alla sua dolce tirannia.

Quest’uomo, che parla allo schema che ha costruito dipingendolo d’eternità per darsi un senso, per poi consacrarsi una risposta che lo soddisfi, ostacolando chi -nello stesso tempo- provasse a discutere sugli errori sostenuti dai suoi sublimi massimi sistemi, astratti, persuasivi solo in superficie. Ha una struttura d’acciaio durissimo, ad alta resistenza, la gabbia che ha forgiato nella sua antichissima fucina, utile a sostenere e supportare il peso dell’incertezza che lo affligge... c’è bisogno di sicurezza, per non sentirsi stritolati tra l’inesorabile morsa della vacuità.

Poi c’è lei, la natura e, per l'uomo, il piacere di distinguersene, il reperimento dei mezzi per interagire con l’ambiente, ma ahimè... fino ad oggi invano. La colossale beffa di differenziarsi ed estraniarsi da lei, di recintarla in assurdi quadrati, dominandola come un eterno Erode per poi, al bisogno, tornare al suo accogliente e rassicurante grembo.

Il nostro rapporto con la natura ha fatto sì che anche i granchi ridessero di noi... e noi di loro, nel vedere impegnare le loro vite ad imitarci, mentre ci sottraiamo il cibo a vicenda per accumularlo in deprimenti granai o ci interessiamo alle loro inscalfibili corazze da combattimento.

Le impronte, le tracce, i segni nella sabbia e il mare.
Ricollocare le orme nella giusta dimensione, quella che ad esse spetta...