Adrenalina

Livia Nascimben

25-09-2003  

Sul finire della riunione Felice ha chiesto agli studenti presenti al gruppo quali situazioni facessero provare loro “la scossa”, evidenziando che per i detenuti l’adrenalina era data da esperienze quali il lanciarsi in autostrada a 200 Km/h, rubare un motorino, compiere reati e in generale dal trasgredire.

Gli studenti hanno individuato alcune situazioni che facciano, a diversi livelli e con conseguenze diverse sul piano di realtà, provare una scarica di adrenalina nell’andare sulle montagne russe, prendere una decisione da cui dipende la possibilità di cambiamento, andare ad un esame non preparati, scendere attraverso un bosco in bicicletta a tutta velocità, camminare su uno strapiombo, esporsi..

E’ emerso, integrando i diversi contributi di detenuti e studenti, che nelle situazioni di incertezza e precarietà “provare adrenalina” equivale a sentire una sensazione forte che annienta tutte le altre; una sensazione però che anche quando non è piacevole viene spesso ricercata.

L’eccitazione che provoca la scarica di adrenalina ci è sembrata legata principalmente a due situazioni: al correre dei rischi (per la propria incolumità o per il proprio stato) e al sentirsi padroni (di una situazione, di un qualcosa o di se stessi).

Incuriosita dal conoscere cosa fosse scientificamente l’adrenalina e come agisse a livello del nostro fisico, ho cercato in internet qualche informazione al riguardo.

Cos’è l’adrenalina?

L’adrenalina è un ormone (una sostanza prodotta dall’organismo con la funzione di regolare l’attività di organi e tessuti) secreto principalmente dalle ghiandole surrenali.

Qual è la sua funzione?

La sua funzione fondamentale è quella di predisporre l’organismo ad affrontare situazioni di emergenza sul piano fisico ed emotivo.

Come agisce?

In condizioni di agitazione, stress, paura, ansia o anche di freddo, la ghiandola surrenale, stimolata dall’ipotalamo, secerne l’adrenalina che attraverso il flusso sanguigno raggiunge recettori specifici situati nel fegato, nei muscoli scheletrici, nel cuore e nel sistema vascolare producendo effetti stimolanti: il cuore batte più rapidamente e i muscoli ricevono più sangue.

Con l’adrenalina il corpo ottiene un aumento del livello di energia disponibile cui poter attingere per battersi con il nemico o per fuggire. Questa reazione ha origine nel nostro istinto di sopravvivenza: in caso di stress o pericolo dobbiamo essere in grado di “lottare o fuggire per salvarci”!

D’altra parte, per fornire al corpo maggiore energia e un supplemento di lavoro muscolare e cardiaco, l’organismo è costretto a ridurre altre funzioni, ad esempio diminuisce le difese immunitarie; motivo per cui lo stress può turbare l’equilibrio tra il sistema di difesa e l’attacco di virus e batteri.

La domanda di Felice è parsa stimolante, il piccolo confronto avuto apre la strada per ulteriori riflessioni: quali sono le motivazioni che spingono un individuo a ricercare quella “scarica che insieme fa paura e dà energia”? E quali le condizioni per cui la ricerca di quello stato può portare ad evolversi piuttosto che a trasformarsi in ricerca del pericolo? Per quali ragioni a volte si eccede anche quando una situazione non è piacevole?