Pochi secondi di libertà


Eric Bozzato

  13-03-2004
.. tutto era chiaro ma senza nessuna risposta specifica,
sentivo una pienezza di energia...

Oggi lo spazio di un’ora al Faro mi ha talmente stimolato e riempito di voglia di esprimere che questa sera non posso davvero fare a meno di tenere in mano questa penna e buttare giù le mie domande, le risposte, la pienezza del mio essere, del mio vivere, tanto nel bene quanto nel male, tanto nella gioia quanto nel dolore, comunque con eguale passione.

Cos’è l’amore, cos’è la libertà, cos’è la realtà?
Chi è vero e chi falso, cosa è giusto e cosa è sbagliato?
Cosa cerca l'essere umano?

Che strano, sono mille domande, ma mentre mi sforzo di rassicurarmi con risposte già scritte, mi sento vuoto, piccolo e mi chiedo che senso abbiano le parole, i concetti.

Ha proprio ragione Aparo quando dice che spesso usiamo diligentemente termini come libertà, amore, realtà, ma in verità non ci siamo mai fermati a darci una spiegazione che sentiamo nostra, che rappresenti con emozioni e sensazioni i termini usati.

Con l’amore, ad esempio, quale emozione vissuta, mi è capitato non molto tempo fa di trovarmi davanti questo dilemma: ma io sono capace di amare?

Gli psicologi me lo hanno sempre ribadito: “Devi volere più bene a te stesso!” e di conseguenza, considerando i miei limiti umani, mi chiedo: se non so neanche volermi bene io, sarò mai in grado di trovare il giusto equilibrio con me stesso per riuscire a giudicare cos’è veramente l’amore? Sono capace di amare un’altra persona senza rischiare di fargli del male?

Spesso all’amore si lega il termine libertà; dicevo oggi che io la libertà credo di averla vissuta per pochi secondi più volte. Ho avuto veramente la sensazione di pace e di libertà quando non ho pensato a nessuna domanda sulla vita, sul suo senso. In quel momento non ho avuto nemmeno un minuscolo giudizio o dubbio dentro di me, tutto era chiaro ma senza nessuna risposta specifica, sentivo una pienezza di energia a cui non voglio dare altre spiegazioni con le parole, perché ne allontanerebbero solo la piacevole sensazione.

Per concludere mi viene da riflettere sul sistema, sul potere e sul mio rapporto con le regole. Che paura mi fa il potere, quanti brividi e pericoli sento attorno a questo termine! Forse sbaglio, ma temo il rischio della megalomania che può colpire qualsiasi essere umano a contatto col potere. E’ disarmante quando ammetti che è nella predisposizione umana questo desiderio ingannevole; quanti trabocchetti si nascondono dietro a quel miele per orsi che sono il denaro e il potere.

Infine le regole; non mi sento in grado di criticarle nel complesso perché ritengo che le critiche e le lamentele hanno senso quando le colleghi a proposte alternative valide. Nella mia piccolezza non mi sento proprio in grado di ipotizzare alternative globali; forse diventerei megalomane anche io se pretendessi di farlo.

Non sento, però, di aver vissuto senza regole. Sono nato e cresciuto in un quartiere di case popolari e lì le regole c’erano, eccome, erano semplicemente altre regole facenti parte di un altro sistema.