Domenica, ozio forzato

 

Enzo Martino

23-10-2005  

Anche qui in carcere la domenica, quando mi risveglio, il tempo acquista una dimensione differente. Specialmente in inverno, la mancanza di sole e di luce, contribuisce a trasmetterci la sensazione che i ritmi siano differenti, rallentati: mi inducono a riflettere. In una giornata  grigia e piovosa, come quella di oggi, sarei sicuramente rimasto in casa insieme alla mia famiglia fino a metà pomeriggio.

Forse sarei andato a vedere un bel film, oppure a trovare i parenti, concludendo la giornata in pizzeria. Le scelte per decidere quale pizza ordinare, l’immancabile birra e la coca-cola per mio figlio. Ricordo la gioia nel suo sorriso e la felicità di mia moglie. In  carcere, specialmente la domenica, tutto questo mi manca, e il ricordo mi provoca malinconia e rimpianto.

Della domenica ricordo l’attesa e la preparazione per la giornata di riposo e di festa. Adesso tutto ciò è assente e mi rifugio nella lettura e nella libertà dei miei pensieri.  Parlo con le persone con le quali sento affinità di interessi culturali; discutiamo di ciò che impariamo a scuola, e ne traggo un piacere che sicuramente condivido con i miei interlocutori.

Approfitto del tempo che ho a disposizione per approfondire le mie conoscenze; ho la convinzione di migliorare me stesso nel confronto con chi sento affine e, perciò, di utilizzare al meglio il trascorrere “lento” di questo tempo. In questo modo mi convinco sempre più che la cultura rende liberi, aumentando e migliorando la nostra capacità e il nostro desiderio di capire e confrontarci.

Oggi provo il rimpianto di non avere studiato prima e sono convinto che il mio percorso avrebbe potuto essere un altro. A maggior ragione, oggi, credo che se avessi studiato quando ero ragazzo, adesso avrei l’opportunità di poter condividere con i miei figli questi momenti così preziosi. Mi consola e mi rende orgoglioso la consapevolezza che i miei figli stiano facendo quello che io non ho avuto la forza di fare. Questo è stato ed è sicuramente in grandissima parte merito di mia moglie e della sua costante dedizione nei loro confronti.