Il sogno di Gina

Nicola Della Valle

29-11-2008

Quella casa in cima al monte, sola, fredda ma sempre illuminata, dove un cacciatore può trovare castagne, pane fatto al forno a legna e tutti i sapori delle terre emiliane, dove il vento arriva da levante e poi va verso la pianura padana, lì in quel caseggiato, tra gatti, conigli e galline, puoi trovare anche le uova fresche. Lì c’è la Gina, la mitica.

Abita nel paese, con tre anime; la vedi sempre a fare qualcosa: a lavare i panni, stirare o prendere della legna per la stufa di ghisa, sempre accesa, dove il pentolone è sempre pronto. Tra i sapori di montagna i funghi non mancano mai, ma se si dovesse chiedere a qualcuno: “Ci sono funghi?” quel qualcuno risponderebbe: “Troppo vento, non ne vengono fuori”.

Poi dopo cento metri, sul monte, vedi un vecchio, storto dagli acciacchi di una vita di lavoro, insieme alle pecore e alle mucche; ogni tanto gli scappa un vitello e deve fare tutto il monte con la Jeep, per recuperarlo.

Poi nel paese c’è “L’Osteria del Secolo” dove trovi qualche vecchietta a lavare i panni o dietro alle galline. Ci sono i conigli dell’Irene, che è sempre a dividerli e li vende. Poi c’è Iris che è nata a Costiere ma adesso vive a Chiavari. Tutte le persone anziane hanno la casa in Liguria, altrimenti a Piacenza.

Adesso la Gina sarà sommersa dalla neve, mentre i suoi ventitré gatti sono sempre alla ricerca di cibo. Lei, con la scopa, li spinge ad andare verso le fascine di legna.

La vita di montagna è una vita solitaria ma è una vita di soddisfazioni, una vita di lavoro. Sono contento che mia mamma abbia realizzato il sogno della sua vita, cioè farsi una casa. Come voleva lei.