Rapporti feriti

Ivano Moccia

02-12-2006

Un bambino nato fra i conflitti degli adulti.
Un bambino chiuso in se stesso con i suoi lunghi silenzi.
Un bambino punito con la forza.
Un bambino che soffre e per paura non si ribella.
Un bambino che non ha voce.
Un bambino che sfoga la sua rabbia attaccando i compagni.
Un ragazzo disorientato e aggressivo che si ribella al suo passato.
Un uomo pieno di solitudine.

Un bambino che cresce in un ambiente difficile in mezzo a due adolescenti e adulti.
Un bambino che esprime la sua sofferenza.
Un bambino che colpevolizza e aggredisce l’adulto.
Un bambino che chiede aiuto.
Un bambino che gioca e cerca attenzione.
Un bambino mediatore, che difende per paura di perdere ciò che ha ritrovato.
Un bambino che ricatta suo padre.
Un bambino con l’arco, sempre pronto a ferire con le sue infinite frecce.

Un padre che si esprime ammettendo i suoi errori al proprio figlio.
Un padre che si prende cura del figlio cercando di rimediare al male arrecato in passato.
Una padre che vuole diventare padre.
Un padre che soffre nel vedere la sofferenza provocata.
Un padre che soffre ascoltando il proprio figlio che lo rimprovera di cose non commesse.
Un padre che in silenzio ascolta e con rabbia accetta, per non provocare al proprio figlio più sofferenza di quella che ha.

Un padre che ha ritrovato il proprio figlio.
Il figlio che ha ritrovato il proprio padre.
Ma ancora oggi lontani l’uno dall’altro.

Un padre più maturo.
Un padre che ha paura di sbagliare perdendo ciò che ha ritrovato, il proprio figlio.