Non c'era spazio per tutto questo

Massimiliano De Andreis

06-10-2011  

Caro amico, volevi un mio scritto? Bene, eccomi qua. Vorrei per prima cosa spiegarti perché non amo scrivere. Intanto, come sai, non ho studiato molto, il poco che so l'ho assimilato durante la mia burrascosa vita. Nella mia testa spesso passano molti pensieri, ma sembra che abbiano molta fretta, se devo buttarli giù in un pezzo di carta, ho difficoltà a ricordarli e perdo il filo...

Comunque preferisco dire ciò che penso ad alta voce, guardando negli occhi le persone e catturando dal loro viso le emozioni che mi dicono se continuare o fermarmi...

Beh, ogni tanto ho la guerra in testa e non è facile metterci ordine, proprio per niente, ma credo di avere trovato un equilibrio grazie anche al Gruppo della Trasgressione di cui faccio parte da due anni. Lì si affrontano temi molto pesanti, ma che, senza il contributo di persone come me e con il mio vissuto, avrebbero meno valore. Il pensiero che io possa essere utile a un giovane a non commettere certi errori mi fa sentire bene.

Non parlo solo di droga, che per me è stata solo la ciliegina sulla torta, ma parlo della vita in generale, che troppo spesso, purtroppo, è una merda. Tante volte i giovani non hanno gli strumenti per affrontarla. Quello che più mi colpisce è che si muore d'ignoranza. Io in quell'ignoranza ci stavo annegando...

Dopo tanti anni, finalmente, comincio a capire ciò che mi fa stare male e le sue conseguenze distruttive. Comincio oggi a vedere quando e perché è partito il meccanismo che ha governato i primi passi della mia vita. Ma dopo, mi chiedo, perché ho continuato? Perché ci ho messo tanto tempo a chiedermi che cosa mi faceva decidere di fare una cosa invece che un'altra?

Appunto per questo vorrei fare qualcosa per mio figlio, col quale spero di riuscire ad avere un rapporto, e così ho cercato di scrivergli una lettera.

 

Ciao Matty,
l'ultima volta ci siamo visti a San Siro verso maggio… però, cavoli come passa il tempo. Spero che a casa vada tutto bene, anche perché capisco che la vita fuori è molto più impegnativa… arrivare fino a qui può diventare un problema... sono consapevole che non posso pretendere niente e che per adesso posso solo aspettare il momento in cui nel futuro potrò essere di nuovo presente. Da parte mia, sto facendo il possibile per poter affrontare la libertà nel modo giusto.

Tu, Mattia, ormai avrai lasciato la bicicletta per il motorino e, invece di andare alla sala giochi della fiumara, avrai iniziato ad andare in discoteca. Vivi questi anni spensieratamente, senza però oltrepassare certi limiti! Tante cose ti daranno curiosità… ma puoi benissimo parlarne con tua sorella o tua mamma e poi ci sono io, il tuo papy, che sono pronto ad ascoltarti anche quando sbagli.

Io nella mia vita sbagli ne ho fatti tanti e, anche se sono finito in carcere, so distinguere il giusto da ciò che è sbagliato. Non ti preoccupare, non voglio giudicarti, voglio solo che tu sia pronto ad affrontare la tua vita. So che a volte ti potresti sentire in diritto di sbagliare perché non hai avuto un padre. Lo so perché a me è successo prima di te.

Anche se io ho scelto un certo tipo di vita, sarò fierissimo se tu prenderai un'altra strada. Io mi sono fatto un nome dove spesso i valori e i principi delle persone non valgono nulla, non avevo rispetto dei miei cari e dei loro sentimenti, pensavo che avere il così detto “rispetto di strada” fosse tutto nella vita, non ero capace di chiedere scusa o dire “ho sbagliato” perché avevo il timore che mi giudicassero come un debole. D'altra parte, io giudicavo le persone dalla marca dei loro vestiti o dalla macchina costosa... Ecco perché ti dico che era tutto falso!

Sai Matty, mi farebbe piacere se voi tutti un giorno poteste conoscere la parte di me migliore, senza quella rabbia che mi portava a distruggere tutto ciò che avevo intorno. A volte penso che mi facesse paura vivere nella normalità. Abituato nel caos, non conoscevo altro mondo che quello. A poco a poco mi sono così abituato a questa paura che alla fine mi ci sentivo quasi a mo agio.

Come la paura di fare gli stessi sbagli di mio padre alla fine mi ha portato ad essere quasi uguale… e dico “quasi” perché ora, se fossi uguale, vorrei essere capito o compatito per il mio passato di merda… e invece io voglio ottenere il vostro rispetto e la vostra stima per quello che ora sono e sarò. Ora credo di conoscere di più me stesso e quindi il male che c'è in me. Non voglio dirti che sono diventato un'altra persona, ma ho trovato nuove motivazioni che mi danno la forza per andare avanti...

In tutte le cose che faccio per costruire il mio futuro, tu sei sempre presente perché sento il bisogno di vederti crescere, diventare uomo e magari sposarti e avere dei figli. So che tutto ciò ti renderà felice anche se a volte sarà dura, ma credimi ne varrà la pena...

A volte mi immagino noi due seduti davanti alla tv in poltrona mentre guardiamo un partita di calcio, la nostra passione, e lo faccio perché lo avrei voluto fare con mio padre. Con tuo nonno qualche ricordo bello nella mia testa c'è… ma sono così pochi. Invece, purtroppo ci sono cose di lui che mi porto dentro e che per molto tempo mi hanno turbato, ma non mi sento di giudicarlo perché ora capisco cosa si portava dentro...

Si, ci sono cose che ti fanno male, che ti porti dentro e che non puoi cancellare ma puoi conviverci, ma conviverci come? Beh un mio amico dice sempre “l'uomo, per poter vivere, deve costruire, sennò si sente inutile” e insieme a lui ogni tanto costruisco qualcosa.

Beh, ora che ho provato, posso dire che ho trovato qualcosa che può sostituire quella droga che ho usato e tutti quei ricatti che sono venuti di conseguenza.... Costruire vuol dire anche avere degli obiettivi.

Scusa se non ti ho mai detto prima queste cose, ma dentro di me non c'era lo spazio per tutto questo e, come ti ho già detto, era come vivere in un altro mondo. Ma ora spero tanto di poter far parte della tua vita.

Ti voglio tanto bene, il tuo papy