La guerra dei due mondi

Antonio Tango

18-05-2009  

M: Ehi! Tu! La vuoi finire?

T: Ma cosa vuoi?

M: Voglio che mi lasci dormire e che la finisci di farti paranoie inutili!

T: Non mi faccio le paranoie, cerco di dare un senso alla mia vita!

M: Ma fammi il piacere! Stai solo sparando cazzate!

T: Non sto sparando cazzate, sono cose vere.

M: Che cavolo dici? Non vedi che ti crei solo della paura inutile?

T: No! Non sono paure, sono riflessioni…

M: Ah, ah!!!! Ti rendi conto delle stronzate che dici? Da quando ti sei messo in testa di voler cambiare ti sei rincoglionito del tutto! Ma dove hai lasciato i coglioni?

T: Ce li ho, non preoccuparti e se lo vuoi sapere, sei tu che non li hai e non li hai mai avuti!

M: Ehi! Vedi come parli e non mi fare incazzare!

T: Cos’è? La verità ti fa male? Che cosa pensi, che andare in giro con la pistola a fare le rapine vuol dire avere i coglioni?

M: Finiscila e dormi, che è meglio per te!

T: Perché? Che fai? Mi spari?

M: Ti ho detto di finirla! Stai superando i limiti, non mi fare incazzare.

T: Guarda che non attacca più, non mi fai più paura!

M: Visto che fai sul serio, ti ricordo che sono io che comando, non tu. Io sono il più forte!

T: Sììì…Sei forte quando hai la pistola in mano e…

M: Ah no! Questo non lo puoi dire. Sono forte anche senza. Poi ti sei dimenticato che è grazie a me che sei diventato potente… e puoi fare tutto quello che vuoi… e sei rispettato da tutti.

T: Quello non era il rispetto ma soltanto la paura di me.

M. Di noi vorrai dire, visto che il merito è tutto mio.

T: Per me te lo puoi tenere tutto tu il merito. Preferisco essere rispettato per quello che realmente sono e per quello che faccio, non per paura.

M: Beh! Cosa te ne frega? Adesso mi fai anche la morale, però quando abbiamo preso l’accordo, tutte queste paranoie non te le facevi.

T: Ma… ma io…

M: Ma un cazzo! Vuoi negare che eri felice quando non c’era più nessuno che ti prendeva in giro e che il tuo potere aumentava sempre di più? E ti sei già dimenticato di com’era bella l’eccitazione dell’avventura, l’adrenalina che scorreva a fiumi nelle vene e quella meravigliosa sensazione di essere il padrone del mondo, che il mondo è tuo! Lo vuoi negare?

T. No, non lo voglio negare, hai ragione, stavo bene e quella sensazione di essere il padrone del mondo è bellissima e non vorresti mai che se ne andasse!

M: Allora vedi che è come dico io, ora sì che ti riconosco!

T: No! No! Tu pensi di conoscermi, ma in realtà tu non mi hai mai voluto conoscere veramente!

M. Come! Che cavolo dici?

T: Non mi interrompere. E’ vero!

M: Ma che cazzo dici, da quando ti sei messo in testa di metterti a pensare non riusciamo più a dormire, mentre prima dormivamo così bene…

T: Tu dormivi bene, io no! Anche se non te l’ho mai detto, io stavo male.

M: L’ho sempre detto che tu sei un debole.

T: Sì! Hai ragione! Sono stato un debole, solo perché ti ho dato retta, dovevo reagire prima, ma ora basta!

T: Basta? Basta cosa? Che pensi di voler fare?

T: Voglio essere me stesso

M: Ma non farmi ridere, ti sei dimenticato quando piangendo ti sei rivolto a me, dicendomi che tutti ti prendevano in giro e ti creavi i tuoi complessi d’inferiorità? Io ti ho dato il potere come d’accordo; rispetta il patto che abbiamo fatto.

T: E’ vero, avevamo fatto un patto, io ti facevo fare quello che volevi in cambio del potere e anche di aiutarmi a crescere.

M: Beh? Non è stato così?

T: No! No! Non è stato così, perché mi hai promesso la fama, il potere e il rispetto degli altri.

M: Come no!

T: No! Non è stato così, tu mi hai mentito, ti sei dimenticato apposta di dirmi che mi avrebbero accoltellato, sparato e fatto fare più di sedici anni di galera…e che mi ritrovo ancora qui!

M: Nooo! Non è colpa mia, è stata la cocaina.

T: Non interrompermi! La cocaina è sempre una conseguenza della scelta che tu mi hai fatto fare.

M: Ma..ma…!

T: Te lo ripeto: quando mi hai detto di scegliere, mi hai tenuto all’oscuro di tutto questo. Tu sei stato il primo a non rispettare l’accordo e a mentire, non io.

M: No! No! Tu hai scelto!

T: Sììì!!! Ho scelto, ma non sapevo realmente tutto questo, se no col cavolo che avrei accettato, te la mettevo in culo la tua scelta! Tu mi hai rovinato la vita, mi hai fatto venire i sensi di colpa e mi hai fatto crescere la sfiducia in me stesso, dicendomi che io ero la parte debole.

M: Sìììì! Sei tu!

T: No! Tu sei la parte debole, non io. Io sono più forte di te, perché so riconoscere gli sbagli e so rimettermi in gioco. Tu credi d’essere Dio, non io!

M: Cazzate! Piaceva anche a te sentirti come un Dio!

T: L’ho detto, mi piaceva, ora quello che mi piace è Michael.

M: Lui che c’entra?

T: Come, Lui che c’entra….Vedi, sei talmente egoista che non ti accorgi che lui sta soffrendo per delle colpe che non ha.

M: Ma se ha due anni! Cosa vuoi che capisca…

T: Brutto pirla che non sei altro! Lui capisce meglio di te ed ha bisogno di me.

M: Ci penso io, non preoccuparti, faccio un paio di rapine e gli…

T: Ma che stronzate dici! Non posso credere che tu sia così cinico da pensare che lui voglia degli oggetti.

M: Ma non gli farei mancare niente!

T: Brutto deficiente, già gli stai facendo mancare la cosa più importante per lui, la mia presenza, la mia sicurezza, per farlo crescere sicuro di sé. O vuoi che cresca come noi?

M: Noooo! No! Questo non lo voglio assolutamente.

T: Allora per una volta ascolta me. Prima di tutto dobbiamo far sì che nostro figlio cresca sicuro di sé e delle sue forze. Non dobbiamo assolutamente trasmettergli le nostre paure, lui deve diventare l’uomo che noi non siamo stati in grado di essere. Ma non posso riuscire a fare questo senza il tuo aiuto. Ho bisogno di te, perciò ora sono io che ti dico: scegli!

M: Ma tu mi stai… è difficile…

T: Lo so che è difficile, ti giuro che è la scelta giusta e che non ti sto nascondendo niente: te lo ripeto, non posso farcela senza di te, ho assolutamente bisogno di te e anche Michael.

M: Mah!… Mah!

T: Ancora con questi mah, mah! Mi hai rotto le palle, lo so anch’io che non è facile, cosa credi? Però ti posso garantire che non mi arrenderò più tanto facilmente, che lotterò con tutte le mie forze! Deciditi!

M: Va bene, voglio vedere come te la cavi… l’obiettivo sarebbe farmi diventare me stesso?

T: No! Noi diventiamo me stesso, insieme. Non più divisi.

M: Adesso dormiamo. Buonanotte.

T: Buonanotte.