E poi ho visto te | 
  
Cisky e Juri | 
    11-09-2015 | 
Calzoni corti, magliette bucate 
calzoni larghi, maglioni pungenti  
braccio di ferro fra cose rubate    
fra voglie e promesse tenute fra i denti  
E poi ho visto te… 
  Ero il giullare dell’arte padrona 
  D’ogni granello di sabbia perduta 
  Notti di sballo e di vita cialtrona 
  Fra un sorso e l'altro di elisir di cicuta. 
E poi ho visto te, 
  e la ferita è diventata 
  l’insegna per curare la paura 
E poi ho visto te, 
non più fango sono argilla, 
plasma che scintilla da quando sto con te 
E poi ho visto te, 
e la ferita la più rossa, 
una croce che libera la scossa 
E poi ho visto te, 
e alla mano che ho ignorato 
adesso io chiedo di stare qui con me 
Sono cresciuto, nel vuoto assoluto 
rincorrendo parole che volavano via 
Finché ho raggiunto il timone divino 
Con l’obiettivo di governare il mio destino 
E poi ho visto te… 
E ora è notte, piove e un uomo è caduto 
Con la sirena che fischia ricordo 
Di quella volta quando ero fuggito 
E adesso corro perché non sfugga la vita 
E poi ho visto te, 
  e la ferita è diventata 
  l’insegna per curare la paura 
E poi ho visto te, 
ero fango e sono argilla, 
plasma che scintilla da quando sto con te 
Un’altra via non c’è, 
ora cerco nella notte 
persone perdute e ferite come me 
E poi ho visto te, 
e alla mano che ho negato, 
adesso io chiedo, rimani qui con me