Il dolore del tiranno

Gennaro Daniele

15-07-2003  

Sin dal primo momento del mio ingresso nel Gruppo mi sono trovato a fare i conti con la mia coscienza e i miei sentimenti.
Quel giorno (era sabato) si stava affrontando il tema: Rapinato e Rapinatore (il tiranno).
Da subito l’argomento trattato mi poneva di fronte ad una realtà, sono un ex rapinatore e quindi era giunto il momento di fare i conti con me stesso e con la mia coscienza.
In quel momento era Silvia che stava parlando, una studentessa del Gruppo.

Silvia raccontava l’episodio di una rapina subita, una circostanza nella quale lei aveva vissuto una sensazione di passività e di impotenza, che le avevano causato per un tempo apparentemente lunghissimo uno stato quasi di trance.
Stavo ascoltando quanto era capitato a Silvia; mentre parlava le sue parole mi portavano in una dimensione a me inusuale: ho di fronte una donna, giovane, esile nel fisico, ma sento la sua forza interiore che sta avendo il sopravvento su di me.

Non riesco a reagire, mi vengo a trovare nelle sue stesse condizioni, mentre subiva l’oltraggio del tiranno che tempo prima l’aveva rapinata.
Non so descrivere con esattezza cosa mi stava accadendo nel profondo della mia coscienza. La sua voce diventava, in quel momento, come una parte di me, ero seduto e la guardavo ma l’immagine che recepivo non proveniva dalla sua persona; dalla sua voce sentivo che stava per accadere qualcosa.

Silvia nell’esporre il fatto di cui era stata vittima descriveva la sua paura, l’angoscia che aveva vissuto dicendo: “mentre subivo la rapina il tiranno mi ha fatto gelare il sangue, sentivo il sangue gelido correre lungo le mie braccia”.

In quel momento ho cominciato a sentirmi piccolo, piccolo, mi stava facendo provare ad essere una vittima, ho avuto solo un attimo e angoscioso momento di lucidità per dire “mi vergogno” e nel pronunciare queste due parole ho avvertito un sentimento di liberazione e mi è di nuovo ricomparsa l’immagine della persona di Silvia.

Voglio ringraziare Silvia per avermi donato quello che sapevo esistere, ma non avevo mai provato: il dolore del tiranno.