Uno a zero

Livia Nascimben

16-12-2004  

Grazie prof.

A parte che sono contenta di esserci stata e di avere onorato l'alleanza col gruppo, l'incontro mi è parso vivace e stimolante. A mio padre dicevo che è una bella sensazione sentire di avere il potere di fare partecipare ad un incontro tre autorità come due magistrati e la direttrice del carcere e sentire che investano il loro tempo con te e per te.

Ho sentito la fatica del viaggio, la sua fatica nel tenere insieme gli interventi, nello stimolare chi non osa esprorsi e nel contenere chi ha difficoltà nel gestire uno spazio comune, soprattutto ho sentito quanto tiene a noi, quanto tiene a che ognuno cresca, l'emozione nel dire di non potersi accontentare che uno scelga di rinunciare alla vita, ma di avere il dovere morale di cercare di orientare verso nuove mete senza imporsi, di cercare di strappare alla distruzione senza essere invadenti, di stimolare ad esporsi e a conquistare progressivamente spazio per muoversi.

Mi sono sentita chiamata alla vita. Ho sentito l'affetto di un padre che desidera vedere crescere suo figlio, un padre che in tutti i modi sta cercando di farti sentire che puoi farcela, di fidarti, che lui è accanto a te ma che non può crescere al posto tuo, un padre che non si sottrae ma cerca con te.

Oggi ho avuto ancora esperienza di quanto una relazione possa essere nutriente se te ne lasci coinvolgere, a differenza di quando la partita la giochi da solo con i tuoi fantasmi, quando non rischi nulla e nulla puoi guadagnare, quando per difendere una finta sicurezza nel non esporti accumuli solo rabbia e impotenza. Alla fine dell'incontro ho sentito la contentezza di essere arrivati insieme alla meta e adesso mi sento rivitalizzata. 1 a 0 per l'autorevolezza!
E per noi.