Il problema non è psicologico, ma sociale
in un mondo che vuole solo leader vincenti
Marzo 2002

di Gigi Paoli

FIRENZE — «Il problema, ormai, non è solo psicologico o soggettivo. Il problema è sociale: il mondo di oggi chiede dei leader, dei vincenti, a tutti i costi e in ogni settore della vita, dalla scuola al mondo del lavoro. Ma chi sostiene coloro che leader non sono? Chi sostiene una persona che è semplicemente più sensibile delle altre? Nessuno. E ora, su questo problema sociale, stiamo pagando un prezzo terribile».
L'analisi del dottor Marco Bertelli, psichiatra fiorentino, è lucida e approfondita. Con una premessa. «Non conosco la storia di questo ragazzo e della sua famiglia — sottolinea subito — ma certo è che la questione principale relativa ai bambini di oggi è legata al divario che si crea fra le aspettative che si creano nei loro confronti da parte dei genitori, che fanno tutto questo in assoluta buona fede, e le loro reali possibilità. Si viene a creare un differente sviluppo cognitivo rispetto a un fisiologico ritardo nello sviluppo relazionale emotivo. E la personalità del piccolo ne risente».
Un problema che si amplifica nei bambini adottati, non è così?
«E' vero, i tratti si accentuano. Perché questi bambini vengono tenuti sotto una sorta di campana di vetro, non facendo loro mancare niente, ma causando anche il segnale di forti aspettative nei loro confronti. E questo può creare problemi legati ad ansia da ipercontrollo o anche da separazione».
Perché fuori dalla campana di vetro c'è il mondo...
«C'è un ambiente ansiogeno per il quale noi prepariamo dei bambini-Ferrari che però, spesso, hanno il motore di una 500. Così la richiesta di prestazioni sempre più alte dalla società crea una sensazione di generale inadeguatezza».
E in questo caso c'è, evidente, il dramma della discriminazione...
«Certo. Già gli standard richiesti a ogni bambino sono alti di per sé, è chiaro così che il compito è ancora più difficile. Ma ogni bambino andrebbe accettato per le sue caratteristiche, anche per quelle che non lo preparano a essere un vincitore in questa società dove sembra contare solo chi prevale a tutti i costi».