TRASGRESSIONE.NET SCENDE IN CAMPO

 


 

Progetto: TRASGRESSIONE.NET SCENDE IN CAMPO

Proponente: Cooperativa Sociale Trasgressione.net
Indirizzo: Via dei Crollalanza 11 – 20143 Milano
Presidente: Angelo Aparo
Responsabile Progetto: Marco Beretta

Partner Tecnico: ASR RUGBY MILANO
Indirizzo: Via Valvassori Peroni 47 – 20133 Milano
Responsabile Progetto: Sergio Carnovali

Data inizio progetto: Gennaio 2013

 

OBIETTIVI DEL PROGETTO

Offrire al detenuto la possibilità di:

Obiettivi raggiungibili anche attraverso il divertimento, l’autostima e la coesione di squadra che vengono dallo sport e in particolare dal gioco del Rugby, una pratica sportiva che può diventare un efficace antidoto al richiamo delle droghe, che sono notoriamente tra i peggiori nemici del percorso costruttivo.

L’eroina ti sfianca, ti isola, ti degrada.
Il Rugby ti sfianca, ti accoglie, ti consolida.

 

Descrizione del progetto
Perché Trasgressione.net propone all’istituzione del carcere di Bollate, con il supporto tecnico della Società Sportiva ARS Rugby Milano, il GIOCO DEL RUGBY?


RUGBY IN CARCERE

Grazie alle sue caratteristiche, alla sua cultura, ai suoi valori e alle sue regole, il rugby costituisce un’applicazione pratica, oltre che ludica, di ciò che viene praticato al Gruppo della Trasgressione. Il gioco del rugby favorisce infatti il controllo della forza, il rispetto delle regole, la valorizzazione del gioco di squadra, l’ascolto del tecnico, il rispetto per i compagni, la condivisione delle gioie e delle delusioni.

I detenuti dovranno imparare, attraverso il gioco di squadra, che l'infrazione non nuoce solo a chi la commette, ma a tutta la squadra. I giocatori, passo dopo passo, interiorizzano che rispettando le regole, apprese anche nel gioco, si possono raggiungere gli obiettivi prefissi, individuali e collettivi. I detenuti potranno sperimentare tutto questo giocando, poiché il gioco diventa il "trucco" con il quale l'educatore trasmette un concetto complesso come quello del rispetto delle regole.

 

Il sostegno
Un concetto importante, che rinforza il valore di questo lavoro, è quello del SOSTEGNO. Nel rugby si fa riferimento ad alcuni principi fondamentali: il primo è AVANZARE verso la meta, il secondo è SOSTENERE per poter così continuare ad avanzare verso l’obiettivo che è la marcatura. La particolarità del sostegno rispetto agli altri sport è che questo è CENTRIPETO, quindi per aiutare un compagno bisogna assolutamente avvicinarsi a lui, anche sospingendolo fisicamente o proteggendo il pallone con il proprio corpo. Negli altri sport questo sostegno ha carattere centrifugo (bisogna smarcarsi). Questo concetto viene spiegato, da un grande tecnico francese, George Coste, con una metafora: “il portatore di palla è sordo e cieco, sta correndo verso la meta, ma in mezzo ci sono dei burroni (avversari), io per poterlo aiutare devo riuscire a raggiungerlo prima che lui cada in questi burroni ed afferrarlo per aiutarlo. Se io ritardo la sua vita è in pericolo (qui si parla di VITA del pallone, se io ritardo viene rubato dagli avversari).” Viene cosi stimolata la valorizzazione delle capacità personali, la solidarietà e l'attitudine al lavoro di gruppo. Naturalmente l'educatore in questa fase incoraggerà tutte le iniziative di collaborazione tra compagni e cercherà di correggere l'individualismo sfrenato che spesso rappresenta un grosso problema negli adulti che non hanno superato la fase dell'egocentrismo adolescenziale.

 

Il rispetto dell'avversario
È questo l'elemento che rende intelligente il gioco: senza l'avversario non si creerebbero quelle varietà e quantità di problematiche belle da dover risolvere (come posso superare il mio rivale: aggirandolo + spingendolo indietro + con l'aiuto di un compagno + scavalcandolo con un calcio a seguire + ecc.) ed è pertanto fondamentale che il detenuto impari subito a capire che senza l'avversario il rugby, come qualsiasi altro sport, non può essere giocato. Inoltre, il fatto che il nostro sia uno sport di contatto "o di combattimento" fa sì che il giocatore sviluppi il rispetto dell'avversario più che negli sport senza contatto.

Nel gioco del rugby alla fine di ogni partita, com'è tradizione, verrà chiesto ai giocatori di formare un "corridoio", attraverso il quale far passare gli avversari per salutarli stringendo loro la mano, questo per sottolineare il fatto che essere avversari non significa essere nemici.

 

La paura del contatto
Il contatto con la palla, con il terreno, con l'avversario e con il compagno è una particolarità necessaria nel gioco del rugby. Il superamento della paura del contatto è funzionale all'accrescimento della fiducia in se stessi.

Essendo i detenuti non abituati ad attività motorie di contatto “strutturate” si genera in essi un senso di insicurezza che si estende anche all'attività di relazione. Attraverso esercizi vari di giravolte, camminate "a quattro zampe", con l'ausilio di materassi e altri supporti didattici specifici, gli educatori daranno gli strumenti necessari per un approccio graduale al contatto.

 

La fiducia in se stessi
Raggiungere degli obiettivi, segnare una meta, riuscire a eseguire le esercitazioni motorie proposte permette ai detenuti di aumentare la fiducia in se stessi. Attraverso il corpo e il movimento i giocatori accrescono la consapevolezza nei propri mezzi e, provando, si accorgono di essere in grado di affrontare anche situazioni complesse. Per raggiungere questo obiettivo gli educatori propongono esercitazioni commisurate alle capacità degli allievi e con difficoltà progressive, prima globali e poi specifiche, permettendo ai detenuti di non affrontare ostacoli che non siano in grado di superare.

 

Impatto sociale del progetto
Una delle finalità del progetto è quella di restituire alla comunità liberi cittadini, che, attraverso un percorso conoscitivo ed esperienziale con il Gruppo della Trasgressione, possano vivere delle concrete prospettive di integrazione.

L’impegno sociale, che non vale solo per gli ex detenuti, è fatto di cose da fare insieme all’interno della propria comunità: una casa, un lavoro, delle amicizie, passioni e interessi da coltivare.

Infine, un individuo, che ha fatto esperienze devianti e che ha avuto la possibilità di fare un percorso riabilitativo qualificato, può offrire un contributo importante anche alla collettività.

 

Aspetti operativi
La Cooperativa Sociale Trasgressione.net, insieme alla ASR Milano Rugby, si propone come responsabile degli aspetti operativi del progetto. ASR Milano, dal canto suo, svolge da oltre 2 anni, e con ottimi risultati, lo stesso supporto tecnico sportivo per un progetto simile, con i ragazzi del carcere minorile Beccaria,

Qualora venga approvato il progetto per Bollate, si potrebbe usufruire dell’integrazione del lavoro terapeutico dei referenti del Gruppo della Trasgressione, coordinati dal Dott. Aparo. Gli obiettivi tecnici, per così dire, sarebbero quelli di dare forma ad una squadra di Rugby del carcere di Bollate, che possa anche partecipare a gare dilettantistiche.

 

Svolgimento del lavoro
In caso di approvazione del progetto, un componente anziano del Gruppo della Trasgressione interno, attualmente detenuto, si renderà disponibile per raccogliere le adesioni di almeno 25/30 detenuti, di età compresa tra i 20 e i 40 anni, che desiderano aderire al progetto, e che saranno oggetto di selezione.
La selezione dei giocatori sarà definitivamente decisa dal coordinatore del Gruppo della Trasgressione e dal coordinatore responsabile tecnico della AS Rugby Milano, questo a garanzia dell’efficacia del progetto.

Un campo di allenamento sarà messo a disposizione per lo svolgimento degli allenamenti dal Carcere di Bollate secondo le disponibilità concordate con la Direzione. Gli allenamenti si terranno, nel giorno e nell’ora da stabilirsi, con cadenza settimanale.

 

Note aggiuntive
Il rugby é uno sport che enfatizza al massimo l’importanza della squadra, ma anche del lavoro, seppure meno visibile, di ciascun componente. Ecco perché il modello organizzativo su cui si fonda il rugby può essere applicato con efficacia al mondo del lavoro. Da molti anni ormai, società specializzate nella formazione di manager e imprenditori, si servono di programmi didattici basati sui principi, le regole, la filosofia che contraddistinguono questo sport: indipendenza, sostegno, disciplina, rispetto, assunzione di responsabilità, giocare con e non contro, l'arbitro fa parte del gioco.

Questi principi, solo per citarne alcuni, possono tradursi, nel mondo aziendale, nei fondamenti di un'etica, riconducendo l’individualismo presente nel mondo del lavoro a una dimensione meno esasperata e più attenta al prossimo. Competenze, determinazione, entusiasmo e onestà operativa, sono alcune delle qualità considerate indispensabili per la formazione di un professionista e per garantire un maggior numero di risultati positivi. Anche sotto questo profilo il riferimento al rugby é importante e questi concetti rappresentano uno spunto prezioso per il mondo del lavoro.

La cooperativa Trasgressione.net nella sua attuale sfida a confrontarsi nel mondo dell'impresa, conferma, con il progetto Rugby a Bollate, l’intenzione di continuare a occuparsi dello sviluppo formativo dei suoi membri, utilizzando tutti gli strumenti idonei allo scopo.

 

L'Associazione Sportiva Rugby Milano

Rugby per ASR Milano