Mamma, perché le persone vanno in carcere?

 

Francesca Pavesi

Mamma, mamma ma perché le persone vanno in carcere, a che serve, chi ci deve andare?
Vedi piccolo mio, ci sono delle situazioni, dei momenti in cui una persona, quando si è quasi grandi, può fare degli errori: ruba delle cose, fa male a qualcuno, spaventa delle persone indifese; altri fanno anche le guerre; insomma si fanno cose che fanno soffrire e allora i grandi, la società, i giudici, e anche dei dottori decidono che è meglio che questi uomini o donne vengano messi in prigione per un po', se hanno fatto del male.

Perché succedono queste cose?
E' una domanda difficile, lo capirai meglio da grande… non c'è una sola spiegazione e non sono sicura che la mia sia giusta e sufficiente: chi ha sbagliato deve riconoscere gli errori, le tristezze, deve provare a capire e magari a chiedere scusa…proprio per non farlo ancora, per guarire dalla propria freddezza o per riconoscere la propria cattiveria, per cercare di voler bene al mondo e a se stesso con l'aiuto di qualcuno; è un po' come andare in castigo; se non si viene puniti non si prova il dispiacere necessario per iniziare a riflettere sopra le proprie azioni, in modo da poter riparare, tentarci .. .

Bisogna anche pensare, che a volte uno non decide che vuole fare il cattivo, sente di doverlo fare, sa fare così perché cosi gli hanno insegnato, così vedeva fare, così riusciva a farsi ascoltare, magari anche a farsi voler bene dagli altri... è come se queste persone non riuscissero bene a dire cosa a loro manca, cosa le fa soffrire; fanno quello che vogliiono e basta, come se per loro, in quel momento, non fosse possibile vedere niente altro.

In certe situazioni, le persone si ritrovano a fare queste cose perché sono come malate, non si rendono bene conto di come siano davvero le cose. Succede un po' quello che accade alle persone che non vedono bene, che vedono metà delle figure, o niente affatto; oppure come accade ai sordi, che non possono sentire bene la musica e le parole… Queste persone di cui parliamo, a volte, non capiscono di far male agli altri.. Esse vedono e sentono le cose della vita solo in parte; altri uomini, invece, sono stati toccati da uno strano destino, dalla sfortuna o dalla mancanza d'amore, di calore …o che altro. Altre ancora, infine, sono veramente malate e con queste, forse, non c'è molto da fare… ma tutte, sempre, sono persone.

Non so spiegarti bene, ma per ora vorrei farti capire che nel mondo ci sono anche le cose brutte, le belle e le brutte, la luce e l'ombra, la notte e il giorno, il sole e la luna, la fata e la strega (se non ci fosse la strega la fata non riuscirebbe a sembrare così buona): dobbiamo riconoscere le differenze e, quando riusciamo a farlo, provare a capire il perché….

Forse chiedendoci perché c'è il male possiamo imparare a fare del bene, questa è la fortuna di poter diventare grandi. Le differenze ci sono anche in noi, in ogni persona…dalla nostra parte cattiva esce la buona. Una volta le nonne dicevano: "tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare"; in effetti, prima che alcuni desideri si realizzino, a volte, occorre attraversare un mare, fare un viaggio grande come il pensiero, il pensiero di me e di te, grande come il significato delle nostre azioni, e così possiamo raggiungere ciò che vogliamo nei giusti tempi… sì, il tempo...

Non sempre si può avere tutto e subito come quando eravamo bambini appena nati; le cose che danno soddisfazione devono essere pensate e conquistate… cosi come si fa quando si deve organizzare un gioco in compagnia o fare un film; prima pensiamo a come si sviluppa la storia, decidiamo chi fa che cosa e poi… via, si gira. Le nostre ombre si vedono solo quando c'è il sole, se non ci fosse la luce, non ci sarebbe l'ombra e così dobbiamo abituarci alla luce e all'ombra; solo così puoi diventare grande. Ti ricordi Peter Pan che non voleva crescere .. aveva perso la sua ombra a casa di wendy.


Mamma ma tu parli in modo strano, la nonna mi dice che quelli che stanno in galera sono cattivi ed è giusto che stiano in cella a soffrire per il male che hanno fatto.. chi ha ragione?
Amore, non lo so… forse ha ragione la nonna, queste persone vanno punite perché hanno disubbidito alle regole del mondo, a quello che la maggioranza ha deciso… però…, come sai, io sto studiando psicologia, quella cosa difficile che dici sempre che non capisci cos'è. La psicologia, in qualche modo, cerca di leggere in modo diverso il comportamento delle persone, e così… io cerco di capire perché, appunto, alcune persone fanno del male a se stesse o agli altri, cacciandosi nei guai.. insomma.. capire è importante per perdonare i malvagi, per perdonare anche a noi stessi la nostra parte malvagia..

Ci sono dei professori che dicono che i primi ad aver subito cose cattive sono stati proprio i cattivi che la nonna manderebbe in carcere… non so che dire, ma sicuramente nel mondo ci sono persone tanto diverse… la cui diversità non so dirti chi l'abbia fatta. Chi ruba o chi fa del male deve venire giudicato e magari allontanato dagli altri, ma queste persone sono comunque uomini come noi, e dobbiamo dare a loro la possibilità di riparare e, se possibile guarire, forse dobbiamo a loro anche qualche cosa… perché la responsabilità non è sempre solo loro…bisogna capire meglio questa parola, "responsabilità", e farla diventare parte di noi, praticarla.

Cos'è mamma il carcere, cosa si fa in carcere?
Sinceramente non lo so, nei prossimi giorni andrò nel carcere di Milano a incontrare dei detenuti, proverò a chiedere come passano il loro tempo. Io vorrei che il carcere fosse un luogo in cui le persone possano provare a capire il perché del loro male, cosa li ha spinti ad essere cosi….
Io li punirei, certamente, perché a volte ci sono di mezzo i bambini, i vecchi, i soldi e cose del genere e non è giusto che si faccia del male…. Però questa punizione dovrebbe anche ascoltare il male come se fosse un modo di chiedere qualche cosa: se una persona ruba… non è detto che lo faccia dopo averci pensato… forse non sanno che rubare una cosa fa male all'altro…E' come quando ti sgrido: se urlo solamente e non ti faccio capire perché hai sbagliato… quando ti ricapita la stessa cosa …ricominci a fare il monello, non distingui le cose, non puoi separare.

Ti ricordi quando sono venuti i ladri a casa nostra….in quei giorni ho sofferto, mi sono dispiaciuta, arrabbiata…ho desiderato che chi ci aveva rubato le cose e rotto le finestre venisse punito, volevo anch'io fargli del male... come dice la nonna. Se però ci fermiamo qui, al nostro desiderio di vendetta non ne usciamo fuori, rispondiamo con il male al male…e niente cambia. Come i bambini che diventano grandi insieme alla mamma, cosi in due bisognerebbe ripensare al male e se c'è un piccolo spazio, riflettere …magari recuperare, non bisogna perdere tempo e provare a ricominciare da capo….
Il giudice dice le cose vere, giudica e punisce chi sbaglia…ma per far bene il suo lavoro, non può ascoltare quello che è dentro al cuore delle persone, altrimenti si confonde… Dopo le sue sentenze, le sue decisioni, ci vogliono altri signori che dovrebbero ascoltare e aiutare i colpevoli a riflettere sulle loro responsabilità, sul dispiacere che hanno dato ad altre persone...

Ma allora mamma, tu li vuoi aiutare i carcerati?
…. Forse si, ma bisogna trovare il modo per distinguere, per aiutare chi ha voglia di essere aiutato… a volte chi fa del male continua a farlo perché è troppo arrabbiato… e se noi lo incontriamo mentre lui non ci vede… finisce che ci mettiamo nei guai… per aiutare queste persone bisogna essere abbastanza forti, non solo di muscoli… non bastano gli spinaci di braccio di ferro. Bisogna imparare a capire che cosa significa soffrire, essere arrabbiati, e bisogna essere anche sicuri di capire bene; non basta essere buoni, per aiutare ci vuole anche la durezza. Forse bisogna aver già provato la rabbia verso gli altri e la fiducia di potere rimediare quando, arrabbiato, hai rotto qualcosa. La punizione, da sola, non basta… manca la seconda parte della storia….

Allora loro sono buoni?
Riflettere su queste cose, dare dei giudizi non è facile e non c'è una spiegazione precisa: non credo che siano completamente buoni, ma forse vale la pena, in certe situazioni, di cercare di capire il perché di certi atti, di certi comportamenti e provare a vedere tutta la storia degli uomini. E' importante poi farla scoprire anche a loro; è molto difficile, è doloroso, ma non bastano solo le botte e i castighi… come ti ho già detto, a volte ci si trova in situazioni in cui si finisce senza nemmeno renderene conto….

Allora anch'io che sono piccolo devo aiutarli?
Per il momento no… per il momento devi crescere, devi prima capire su te stesso che significa essere un uomo, come si sta con gli altri, devi fare le tue esperienze ed io sono qui, per il momento a proteggerti…. Tieni presente i miei discorsi, ripensaci ogni tanto e non credere che la vita sia sempre e solo felice, bella e spensierata… quando sarai più grande sarai libero di pensare da solo…quello che vorrei però, da adesso, è che cominciassi a pensare che ogni pensiero, ogni azione si svolge nel tempo e coinvolge tante persone, anche se non sembra così evidente…
Per il momento, comunque, valgono le stesse regole di sempre: non rispondere e non seguire gli sconosciuti che ti offrono regali, non raccogliere le siringhe da terra e non essere cattivo con gli amici…
Adesso basta con le domande, figlio mio, vai a dormire altrimenti domani mattina non ce la farai a svegliarti in tempo per andare a scuola…