La sfida di rialzarsi quando sei caduto

 

S. Vittore, 24 maggio 2002


Salvatore Priore

Caro amico, raccolgo il guanto della sfida. Cercherò di spiegare quali emozioni, quali sentimenti e quali ricordi suscita in me il suono di questa parola dalle mille sfaccettature e spigolature.

Il primo e inevitabile è quello della sfida quotidiana, il mettersi in discussione,la monotona regolarità del giornaliero, il lavoro, l'onestà e la lealtà: principi non sempre attuabili, in quanto se non sgomiti vieni inevitabilmente schiacciato; il tutto è poi falsato dai media e di chi ti vorrebbe stereotipato e assoggettato alle regole del consumo, all'usa e getta, all'essere bello e vincente con pochi sforzi, il gratta e vinci, il superenalotto, gli show in cui appaiono le irraggiungibili "Veline" o "Letterine"; risultato: perderai di vista gli obbiettivi concreti e ti sentirai un perdente.

Pensando con il cuore ed emozionandoti, la sfida mi appare nobile e coraggiosa, da Icaro a Gagarin, lo studente di piazza Tien Ammen che si para davanti ai carri armati, accorsi per reprimere la rivolta, i sermoni di Martin Luther King con la sua sfida, alias la non violenza (lui, che fu vittima, invece della violenza) e che iniziava sempre con una frase "Io ho un sogno...".

Perché anche i sogni sono una sfida e bisogna lottare per realizzarli, per evitare che restino in fondo ad un cassetto.

Una sfida nobile è quella dei Medici senza Frontiere - dei ricercatori scientifici, che fanno della propria vita una missione per debellare mali incurabili, Anche chi è colpito da malattie e vive una quotidiana lotta fatta di dignità, di speranza, perché, è vero, "se avrai coraggio, morirai una volta sola".

Parlando delle mie esperienze personali, la mia sfida è stata quella contro me stesso; le mie debolezze, i miei slanci, la lotta contro la droga. La crescita, i conflitti personali, le ricadute e lo sconforto. La forza - dentro che ti dice di "andare avanti sempre", perché non è forte chi non cade mai, ma chi cade e si rialza!

Sono alla mia prima esperienza carceraria, un'altra parentesi amara che mi ha forgiato con il guanto di ferro alla sfida della vita.

La lotta per restare un uomo nonostante le ingiustizie, le privazioni e le vessazioni, i muri, le gabbie, le sbarre che ti portano a capire che gli uomini non sono poi migliori degli animali (nel vedere tanta ipocrisia e falsità a volte viene più facile amare gli animali, che se sai osservare attentemente sanno essere maestri di vita, con risorse e amore).

A volte mi viene da pensare che la Legge non è uguale per tutti. Per gli amici si interpreta, e per gli altri si applica.

LA SFIDA, è "l'uomo oltre l'ostacolo", per migliorarsi.

Anche se poi in alcuni casi si bara o ci si maschera per avere prestazioni migliori o un corpo più bello a colpi di bisturi per essere sempre più giovani e seguire la corrente. Seguire la moda, che ti plagia e ti costringe a cambiare continuamente tutto anche perché poi non ti accetti più come sei...

Non credo che sia una sfida la guerra, la guerra combattuta con armi-intelligenti, ma ignobili quanto le armi-chimiche.

Se non altro la storia ci insegna che altre sfide seppure cruente o brutali come la "Disfida di Barletta" o altre "giostre cavalleresche" avevano un che di epico e un sapore di nobiltà e onore, perché"il nemico" lo si guardava negli occhi o lo si affrontava ad armi pari.

Insomma l'esperienza è la sfida della vita, che è sempre pratica e mai teorica; si vive sulla propria pelle e quasi mai servono consigli di chi ha già percorso strade di polvere, carcere, comunità, dove finisci per ritrovare gli specchi di te stesso. La sfida è la sfida dell' Uomo nei confronti di se stesso.