Un sogno in autoambulanza

01-05-2002

 

Claudio Belletti


Domenica sera ero di servizio in ambulanza.
Il mio turno finisce a mezzanotte.
Verso le 11:30 ci portiamo tutti quanti nel salone dell'associazione per prepararci a tornare a casa, ma arriva una chiamata: una donna in casa con un malore.
Usciamo, ci rechiamo sul posto: la donna era una ragazza di 23 anni, e il malore era un'overdose derivata da un'assunzione incontrollata di cocaina e alcool.

Per tutto il tragitto le ho tenuto la mano, l'incitavo a farsi forza, ed intanto pensavo alla spirale che l'ha condotta sin lì.
Era una sfida la sua? o era un modo per scappare?
Qual è il sentimento che l'accompagna?

Sono quattro giorni che ci penso, non riesco a scrivere nulla.
Ma mi è venuta in mente questa poesia di Pessoa


Non sono Niente.
non sarò mai niente.
non posso voler d'essere niente.
A parte questo, Ho in me tutti i sogni del mondo.