Ti mando qualche appunto a proposito dell'ormai famoso "raptus". Come vedi, l'ultimo punto proviene dal mio interessamento all'invidia.
Probabilmente con il termine raptus si descrivono fenomeni estremamente diversi che, per essere riconosciuti, necessitano una conoscenza approfondita. Me ne vengono in mente alcuni tipi:
Per quanto riguarda questo ultimo punto -che è anche quello al quale mi sembra tu sia maggiormente interessato - mi sembra che la dinamica a circolo vizioso di invidia, persecuzione e invidia potrebbe spiegare, almeno in parte, la dinamica del raptus.
L'oggetto verso cui vengono indirizzati gli attacchi aggressivi suscita nell'aggressore sensi di colpa, i sensi di colpa (in un Io fragile) sono insopportabili e vengono proiettati nell'oggetto, che diventa persecutore e attira su di sé ulteriore aggressività.
Si viene a creare, così, un circolo vizioso dove rabbia e persecutorietà si rincorrono in un loop che si placa solo con l'eliminazione dell'oggetto persecutore. Forse non è un caso che i veri episodi di violenza dovuti a raptus, quello vero, si concludono quasi esclusivamente o con il suicidio o con la consegna spontanea di sé all'autorità giudiziaria, come se, dopo il fatto, l'annebbiamento mentale si schiarisse e il senso di colpa si esprimesse attraverso il bisogno di espiare.
Sarebbe interessante approfondire il tutto; credo se ne possa parlare in un altro convegno.