Prime impressioni dopo il workshop

Anita, Sara, Lucia, Ileana, Claudia

  04-03-2007
 

Prima di questa esperienza non conoscevo nulla del carcere, della vita e delle possibilità offerte ad un detenuto. Grazie a questi tre giorni ho assimilato molte conoscenze e informazione di carattere “tecnico”.
Ma soprattutto sono rimasta positivamente colpita dal Gruppo della Trasgressione. Non credevo che il carcere offrisse una tale opportunità. Durante gli incontri con il Gruppo ho percepito nei detenuti un grande desiderio di conoscere gli altri ma soprattutto di far conoscere se stessi agli altri: secondo me questo aspetto non è da sottovalutare perché è il motore che ha stimolato la nascita di questo gruppo. Quindi torno a casa carica di speranza e voglia di fare: anche dove abito io (Varese) c'è un carcere e fino a venerdì gli passavo davanti con la più totale indifferenza, non mi ha mai interessato. Ora vorrei muovermi attivamente per informarmi se anche lì ci sono opportunità simili per i detenuti e se ci sono, vorrei stimolare la collaborazione tra i gruppi scout della “zona” per provare a creare qualcosa come il Gruppo Trasgressione. Grazie! Buona strada!
Anita

 


 

Questo è proprio il caso di dire: prima di venire qui la vedevo dal fuori.
E' difficile immedesimarsi in questa realtà: il tuo cuore, la tua anima, la tua mente combattono una battaglia aspra. Penso a voi che siete dentro e a quanto la realtà esterna vi ignori o, quando si accorge di voi, lo fa solo per apporvi sopra un marchio.

Ma non posso fare a meno di pensare a chi, a causa di uno sbaglio altrui, abbia perso qualcosa... Cari, serenità, sorrisi...

Non riesco neanche a non incazzarmi per i casi in cui fin dall'inizio la società non concede nessuna possibilità di inserimento ad un individuo, per condizioni non dipendenti da lui (provenienza geografica, estrazione sociale..) e poi s'indigna quando, spesso per tirar domani, questo commette un reato. Io non so com'è dentro, ma fuori c'è tanta ipocrisia; e tra la “gente bene” ancora di più. Carità, perdono, comprensione: voglio che alle parole seguano i fatti, ma basta anche solo che la gente provi a porsi questi dubbi e se ne esca dal suo piccolo orticello. Noi dobbiamo fare qualcosa, e io ci proverò.
Un abbraccio,
Sara

 


 

Ogni mese passo più e più volte davanti alle mura del carcere, veloce e distrattamente in bicicletta. Molto raramente mi chiedevo cosa succedeva lì dentro: mi sembravano mura senza vita, animate solo dalle sentinelle.
Ora però sarà diverso: i volti, le parole, gli occhi alla ricerca di un sorriso e di un consenso hanno scosso qualcosa dentro di me; ho scoperto molta umanità nascosta.
Appena entrata ero molto fredda e distaccata ma il ghiaccio si è rotto subito ed è strano da dire riferito a un carcere ma mi sono sentita “avvolta dal calore”.
Sicuramente testimonierò “fuori” questa nuova realtà scoperta così vicina, ma così lontana da casa.
Lucia


 

Pensavo di incontrare persone che anche dall'aspetto sembrassero palesemente delinquenti. In realtà non è assolutamente così: il mio è uno stereotipo del delinquente passatomi dalla tv, dai programmi... in realtà grazie a voi ho capito che non è così, ho capito che le persone possono sbagliare e possono capire i loro errori e lavorare sui propri limiti per lasciare il mondo un po' migliore di così. Ho trovato delle persone che dopo aver commesso un reato si sono rialzate e stanno lottando per diventare ancora più speciali. Stanno studiando, si stanno immergendo nella lettura...
Grazie ancora Fedua, Abdul e grazie Enzo, grazie Gianni e grazie al gruppo Trasgressione. Penso che questo workshop abbia cambiato la mia visione del carcere e del mondo.

Ileana

 



Da 3 anni desideravo partecipare a questo ws e finalmente ci sono riuscita. Le mie aspettative non sono state deluse, anzi assai superate! La realtà del carcere per me è una realtà nuova: sicuramente il mondo che ho visto in questi tre giorni è molto più umano e sensibile di quello che c'è fuori; sono consapevole tuttavia che il gruppo della Trasgressione è una realtà parziale del carcere.
Il momento di confronto con i detenuti è stato ottimo: subito si è creata grande intimità e complicità.
Sicuramente questa esperienza è stata molto importante per il tipo di studi che ho intrapreso (giurisprudenza). Giorni che non dimenticherò soprattutto per le sensazioni che hanno suscitato in me (rabbia e indignazione per le lacune nella applicazione della legge).
Claudia