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La sedia

Ivano Longo

Durante il film “Piovono mucche”, mi sono reso conto che anche una sedia a rotelle può farmi vedere qual è il mio limite, e non solo quello di chi ci sta seduto sopra.

Può sembrare buffo e contraddittorio, ma è accaduto proprio così.
Il film girato nella comunità per disabili mi ha provocato non poche emozioni e mi ha portato a riflettere sul limite che una persona disabile può avere. Ma poi è successa una cosa stranissima, durante il film mi sono reso conto che io certe situazioni interpretate dagli attori non sarei mai stato capace di viverle, neanche nella vita reale, perché impedito da qualcosa che è dentro di me.

In altre parole il limite che ho raggiunto è stato quello di chi, per le cose che prova e per il peso delle situazioni reali, non riuscirà mai ad aiutare un disabile come vorrebbe.

È troppo doloroso per me affrontare una realtà come quella dei ragazzi del film, non ho gli strumenti adatti e la forza per superare certe emozioni.

Adesso sono spinto a voler cercare il mio limite in altre cose che non mi riguardano direttamente.

L’imperfezione è stato un altro punto centrale del film, ma gli attori mi hanno colpito per la loro perfezione nell’essere imperfetti, la loro serenità nell’essere consapevolmente reali.

È stata un’esperienza unica anche se dolorosa.