Isole di Genio
Luglio 2002

Brillanti capacità artistiche e una memoria straordinaria
a volte accompagnano l’autismo e altri disordini dello sviluppo

Darold A. Treffert, Gregory L. Wallace

Diventata famosa con il film Rain Man, la sindrome del savant è una patologia poco comune ma estremamente interessante nella quale persone che soffrono di svariati disordini dello sviluppo, compreso l'autismo, possiedono incredibili «isole» di brillanti capacità in estremo contrasto con il loro generale handicap mentale. Questa sindrome si presenta in un paziente autistico su dieci e in circa 1 su 2000 individui affetti da danni cerebrali o ritardo mentale.
La sindrome del savant conserva molti aspetti misteriosi; tuttavia la tradizionale teoria che chiama in causa un danneggiamento dell'emisfero cerebrale sinistro sembra aver trovato una conferma nella diagnostica per immagini e l'improvvisa comparsa della sindrome del savant in persone affette da certi tipi di demenza fa pensare che alcuni aspetti di questa forma di genio possano esistere in forma quiescente in ciascuno di noi.

La letteratura medica riporta numerosi casi celebri di savant già a partire dalla fine del XVIII secolo. Spesso si trattava di persone abilissime nel calcolo e, in effetti, oggi sappiamo che le capacità che si manifestano nella sindrome del savant tendono a essere quelle basate nell'emisfero cerebrale destro: ovvero, si tratta di abilità prevalentemente non simboliche, artistiche, visive e motorie. Comprendono musica, arte, matematica, abilità di calcolo, nonché attitudine alla meccanica e capacità spaziali. Le capacità dei savant sono sempre associate a una notevole memoria; questa è profonda, focalizzata e basata sulla recitazione abituale, ma non comporta la comprensione di ciò che viene detto.
Sebbene abbiano in comune molti talenti, fra cui la memoria, i savant variano enormemente nel livello di abilità. Taluni hanno una fissazione, e una discreta abilità, nel memorizzare statistiche sportive e numeri di targa. I savant di talento possiedono doti musicali o artistiche di gran lunga superiori a quanto ci si aspetterebbe da persone con i loro handicap. E i rarissimi savant prodigio hanno capacità tali che risulterebbero sorprendenti anche in individui privi di deficit. Probabilmente oggi vi sono in tutto il mondo meno di 50 savant prodigio.

Oggi gli specialisti sono in grado di caratterizzare meglio i talenti dei savant anche se non vi è alcuna teoria generale che possa descrivere esattamente come e perché essi possiedano queste abilità. La spiegazione più appropriata sembra essere quella secondo cui una lesione dell'emisfero cerebrale sinistro indurrebbe quello destro a compensare il deficit. Alla fine degli anni ottanta Norman Geschwind e Albert M. Galaburda della Harvard University proposero una teoria che spiegava alcune cause di lesioni dell'emisfero sinistro, nonché il fatto che i savant sono in gran parte maschi.

In anni recenti, si sono ottenuti ulteriori dati che danno conferma all'ipotesi dell'emisfero sinistro. Nel 1998 Bruce L. Miller dell'Università della California a San Francisco ha esaminato cinque pazienti anziani affetti da una forma di demenza frontotemporale (FTD). Costoro avevano sviluppato doti artistiche con l'instaurarsi e la progressione della malattia: erano diventati capaci di eseguire copie precise di opere d'arte e di dipingere splendidamente. In effetti, la tomografia a emissione di fotone singolo dimostrò che le loro lesioni si concentravano per lo più nell'emisfero cerebrale sinistro.
La comparsa di abilità da savant in persone affette da demenza suscita interrogativi sulle potenzialità nascoste del cervello. Secondo alcuni studiosi la prossima sfida potrebbe essere quella di portare alla luce quello che è stato chiamato «il piccolo Rain Man in ciascuno di noi», pur senza perdere le altre prerogative che si accompagnano alla normalità.

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