Rosa Nera

Gianni Mongiello

  02-02-2006
 

Avevo saputo che era in paese,
quando  telefonò,
con esitazione, risposi.

Non potevo immaginare.
che la sua voce potesse destare
passate emozioni,
e di rivivere  il giorno
che  lei venne da me,
sulle ali del vento.

L’attesi affacciato al davanzale,
scambiammo due parole,
un sorriso,
quanto tempo.

Sull’uscio, accarezzai i suoi capelli
colore di una notte stellata,

sospirando.
ondeggiando la chioma
mi prese per mano.

In camera
seguii quel profilo
nella penombra,
silenziosa.

 

 

Lei,
che non se n’era
mai andata,
lei che lascia
solchi profondi
nell’anima,
stava per essere ancora mia,
per un istante,
a destar
antichi sogni di desiderio.

Il verde sguardo, presente,
emanava promesse
di colline verdeggianti
p rofumanti gelsomino.

Mio desiderio assopito
perduto, negli orizzonti
dell’esistenza trascorsa,
seguendo
sentieri proibiti,
e  irraggiungibili mete,
oscuranti l’anima.

Sarò ad aspettarti ancora,
mio raggio di sole.

 

 

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