Lo strillone

 

Dino Duchini


"Quale informazione?"…….me lo sono chiesto molte volte durante questi anni di detenzione, specialmente nei primi, quando la TV è stata il cordone ombelicale con la realtà esterna.

A causa della nostra situazione, noi dedichiamo alla televisione più tempo di coloro che stanno in libertà; credo che ci sia stato un periodo nel quale riuscivo a vedere sino a 20 telegiornali al giorno, oltre che vari spettacoli d'intrattenimento così detti "culturali" di tutte le tendenze politiche.
In ogni caso, credo che se c'è chi paga vuole dire che qualcuno apprezza.
Credo che proprio questo sia il punto: "Perché la gente paga per questo prodotto?".

La prima risposta che mi viene in mente è l'ignoranza, ma continuando a interrogarmi, mi sono detto che dentro ognuno di noi c'è la necessità di non essere il peggiore.

Avete in mente "il pettegolezzo"? Quel cercare ad ogni costo i difetti degli altri? Chi ha conosciuto delle realtà provinciali o ancora meglio paesane non può non sapere come l'esercizio del pettegolezzo costituisca, oltre che lo sport principale, anche una vera e propria motivazione di aggregazione e confronto.

La generalizzazione continua proposta da molti programmi televisivi e il frequente ondeggiare delle verità proposte danno l'idea di deriva popolare, che per l'appunto ci riporta al pettegolezzo ed a come esso trasformi a volte il niente in qualche cosa di concreto.
Questa concretezza diventa così scivolosa e ostica che ricondurla alla sua dimensione reale è spesso una lotta perdente, d'altra parte l'intelligente trasmissione "Blob" dimostra tutti i giorni il niente assoluto di cui ci cibiamo.

L'informazione di cui fruiamo nel nostro "VILLAGGIO GLOBALE" diventa ogni giorno sempre più pettegolezzo e sempre meno comunicazione di fatti e dei motivi per cui questi si verificano; d'altra parte perché affannarsi a spiegare quando basta confortare?
Perché cercare la verità quando ne basta una qualsiasi credibile o dimostrabile in quel momento? Ma poi siamo così sicuri di volere veramente la verità qualunque essa sia?

Mentre stavo scrivendo mi è venuta in mente una poesia scritta molti anni fa. Sperando di non farvi ridere troppo ora ve la scrivo perché rappresenta il mio pensiero di allora:

 

LO STRILLONE

Verità, Verità, Verità
Gridava lo strillone,
grosse novità da oggi.

Si vende a
Etti a chili
Ce n'è per tutti
i gusti.

La gente formicolando
S'azzuffava per
Poterne
Comprare anche
Pochi grammi perché
Essa è cara.

Costruita con le
lacrime e il sangue
si accetta anche tagliata,
gonfiata, riciclata
pur di poterla avere.

Come una droga
È necessaria,
sempre più sarà la
droga del
futuro……..

…i suoi costruttori
saranno i padroni del
mondo!


L'informazione, la comunicazione sono senza alcun dubbio il cibo del nostro secolo, la velocità con cui l'attualità viene conosciuta permette un progresso sempre più rapido, ma il prezzo che rischiamo di pagare tralasciando ogni tipo di approfondimento è quello di conoscere molto senza conoscere in verità nulla.

Senza considerare in questa sede gli strati della società che sempre più si allontanano da quella che dovrebbe essere la realtà vera o quanto meno riconosciuta.
Credo che comunque ci sia poco da fare di fronte a questa realtà se non sperare in una presa di coscienza (innalzamento culturale?) della gente comune, perché fino a che ci sarà chi paga le notizie più diffuse sul mercato saranno quelle che fanno vendere di più i giornali.

Dunque speriamo che non sia come Maurizio Costanzo afferma spesso con uno dei suoi luoghi comuni più famosi e cioè: "..la madre dei cretini è sempre incinta".