Il copione

Ivano Moccia

22-09-2006  

Ogni personaggio, televisivo o teatrale, nel condurre la propria immagine segue il suo copione. Ci sono persone che conducono la vita divertendosi tra il lavoro e la famiglia, arricchendo tutti i giorni il proprio copione di particolari. Di solito, sin da piccoli si viene a conoscenza del proprio copione anche se non sempre con le maniere giuste; tante volte il copione che viene dato via via che si cresce è di sani principi; forse è il modo in cui viene dettato dal regista che è sbagliato.

Mi sono trovato a interpretare diversi copioni. Quello che sono riuscito a rispettare per più tempo riguardava una disciplina sportiva, il calcio. Ero veramente fiero di giocare a calcio e mi sentivo al massimo della forma. Un giorno però mi sono trovato a intraprendere un altro di questi copioni. Credevo di cancellare i miei problemi; mi sono messo a recitare uno “spettacolo” che sembrava non trovare mai la parola fine e che mi procurava una sofferenza più grande di quella che vivevo già.

Adesso, dopo tanto tempo di resistenza, mi si sta proponendo un nuovo copione, forse ancora troppo pieno di regole e ostacoli. Io con le mie mani e le mie forze cercherò di affrontarli affidandomi a una nuova regia.

Io, come regista, sono stato pessimo, anche se mi sentivo grande e speravo di raggiungere Hollywood. Ora sto studiando le pagine del nuovo copione, anche se so che non basta studiarlo: prima o poi dovrò entrare in scena… Tante volte ho provato a studiare nuovi copioni, ma mi sono sempre ritrovato a pescare quello più vecchio, che mi riesce sempre più facile interpretare e ripetere.