Thanatos e Sisifo

Granit e Fabio

San Vittore  

Tanato: TOC TOC!

Sisifo: Chi è?

Tanato: Sono la Morte.

Sisifo: La Morte? Entra, la porta è aperta. Perché irrompi a quest’ora a casa mia?

Tanato: Ti devo portare agli inferi.

Sisifo: Perché?

Tanato: Hai fatto molti errori.

Sisifo: Hanno la morte tutti quelli che sbagliano?

Tanato: Tutti quelli che sbagliano simulando di prendere il posto di dio!
Ti sei messo contro gli dei. Hai fatto un gioco che non dovevi fare. Hai ricattato Asopo e sfidato Zeus.

Sisifo: Dov’erano gli dei quando avevo bisogno di loro? Quando il mio popolo aveva bisogno dell’acqua?

Tanato: Condurre bene il popolo nonostante le difficoltà non era solo responsabilità degli dei, ma anche tua. Anche io ho un compito e cerco di essere all’altezza. Io sono nato per camminare con gli uomini ogni giorno, per farvi capire il senso del limite. La consapevolezza delle mia esistenza non dovrebbe essere vista come ostacolo, ma come motivo per migliorare voi stessi.

Sisifo: Ho cercato di migliorare la mia città. Capisco di avere sbagliato e siamo arrivati al punto che non si può più tornare indietro. Molte volte ho ignorato la tua presenza e ciò mi ha portato di fronte all’ultimo limite. Beviamoci un bicchiere.

Tanato: Beviamo! Il tuo fallimento è anche il mio fallimento. Tu potevi scegliere, eri libero di scegliere e hai scelto di buttare via la tua vita. Io non ho avuto la possibilità di scegliere, avrei voluto avere una famiglia, una vita semplice, invece sono qui a fare la Morte.

Sisifo: Non capisco! Voi divinità volete essere mortali e noi mortali vogliamo essere divinità. Devo bere.

Tanato: Beviamo, versamene ancora.

Sisifo: Finiamo la bottiglia e poi andiamo dove vuoi.

→ Sisifo incatena la morte, non ci sta al discorso responsabilizzante di Tanato e lo inganna

Tanato: Ma che fai?

Sisifo: Ti incateno! Non voglio morire!

Tanato: Sei un truffatore! Pagherai!

Sisifo: Ora paghi tu, che non hai saputo svolgere il tuo compito!